Valserena, 15 giugno 2025
Dom Bernardus Peeters, abate Generale
Fratelli e sorelle,
Oggi celebriamo “con l’onore e la riverenza” (RB 9,7) la festa della Santissima Trinità. Ogni giorno ci alziamo in piedi durante l’Ufficio Divino alle parole “Gloria al Padre”, un gesto semplice che riassume il cuore della nostra vita cistercense come una confessione della Santissima Trinità (confessio Trinitas): una vita di lode alla Santissima Trinità, per il bene della Chiesa e del mondo, e secondo l’immagine della Santissima Trinità stessa [1].
La nostra vita cistercense inizia con il sacramento del battesimo, in cui siamo incorporati nella santissima Trinità: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Questo mistero è un dono d’amore che ci invita a vivere una vita abbondante, una vita di totale abnegazione e di continua lode. Dio, nella sua Trinità, ci ha creati per vivere secondo la sua immagine e somiglianza. Ciò significa che siamo chiamati a formare una scuola di amore, in cui ci doniamo completamente in solidarietà e comunione.
Quando ci alziamo in piedi con rispetto alle parole “Gloria al Padre”, non solo professiamo la nostra fede, ma mostriamo come la nostra vita cistercense partecipa alla communio trinitaria. Questo totale abbandono del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che ci riempie di timore e rispetto, ci conduce alla croce, dove la verità dell’amore di Dio è pienamente rivelata. È lì, alla croce, che riconosciamo la nostra piccolezza di fronte alla grandezza di Dio, un’esperienza che non ci rende schiavi, ma ci riempie della libertà dei figli di Dio.
La bellezza della creazione e della sapienza di Dio, come descritto nella prima lettura [2] e nel salmo 8, ci invita al santo timore. Questo timore non è paura, ma consapevolezza della nostra dipendenza dal Dio onnipotente. Santa Gertrude la Grande, meditando sul mistero della Trinità, vide Gesù nella sua forma umana davanti alla maestà di Dio. Questa immagine ci ricorda che, pur essendo piccoli nella nostra natura, siamo grandi perché creati a immagine di Dio. Ella vide dal corpo di Gesù crescere i fiori più belli [3]. La nostra natura umana può essere piccola, ma ogni persona è, grazie a Dio, un fiore unico e meraviglioso. Proprio nell’essere persona, siamo immagine di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Oggi celebriamo questo sublime mistero della Santissima Trinità, pieni di gratitudine, con onore e riverenza. Attraverso l’azione dello Spirito Santo, riconosciamo che siamo chiamati, tramite Cristo, a vivere come battezzati e cistercensi una vita che testimoni l’amore di Dio, a lode della sua gloria e per il bene del mondo.
Celebriamo questa festa con onore, riverenza e grande gratitudine, e orientiamo la nostra vita verso la continua lode della Santissima Trinità, a immagine della quale siamo stati creati.
Amen.
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[1] Cfr. S. Giovanni Paolo II, Vita Consecrata
[2] Pro 8,22-31.
[3] Libro IV, c.XLI.
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