San Bernardo di Clairvaux

San Bernardo di Clairvaux

Bernardo nacque a Fontaines-les-Dijon, in Borgogna, nel 1090, figlio del cavaliere Tescelin e di Aleth, imparentata ai duchi di Borgogna. Destinato alla carriera ecclesiastica, andò alla scuola dei canonici di Chatillon-sur-Seine, e vi terminò i suoi studi nel 1106, a 16 anni.

Tra il 1112 e il 1113 entrò nel monastero benedettino di Cîteaux (Cistercium in latino, da cui prendono nome i cistercensi), fondato nel 1098 da Roberto di Molesmes e da lui scelto per il rigore con cui vi si seguiva la regola.

Nel 1115, a soli 25 anni, fu mandato a fondare, insieme a dodici monaci, un nuovo monastero a Clairvaux, che diresse poi fino alla morte e sulle regole del quale sarebbero poi stati creati una sessantina di altri monasteri, fra i quali quello di Chiaravalle a Milano, fondato nel 1135.

La severità, il rigore, la forza di carattere di Bernardo hanno presto modo di rivelarsi anche fuori da Clairvaux. A cominciare dalle sue battaglie contro i monaci di Cluny, secondo lui troppo poco fedeli alla regola, troppo ‘lassisti’ e amanti della ricchezza, con chiese troppo adorne. Ai suoi cistercensi egli chiede meno funzioni e letture ma tanto lavoro: e infatti si estende in Europa la fama dei monaci contadini che dove arrivano riescono a far fruttare terre fino a quel momento incolte.

Ma Bernardo non si limita a un’azione morale all’interno della comunità monastica ed ecclesiale. Per le sue doti oratorie e il suo carisma, diffusi ormai anche oltre i confini francesi, viene chiamato a dirimere questoni delicate di carattere politico-religioso. Come quando si trova a percorrere tutta l’Europa, fra il 1130 e il 1135, per far ritrovare unità alla Chiesa, scossa da uno dei suoi scismi più gravi. Alla fine riesce a far riconoscere Innocenzo II (Gregorio Papareschi) come il vero papa, contro l’antipapa Anacleto II (Pietro de’ Pierleoni), sostenuto dal re normanno Ruggero II, e a porre fine allo scisma, proprio grazie al suo prestigio, alla sua abilità dialettica e alla sua autorità.

Autorità e abilità dialettica che lo inducono anche ad attaccare duramente l’insegnamento di Pietro Abelardo, docente di teologia e logica a Parigi, del quale fa condannare le teorie dal concilio di Sens nel 1140,  così come la dottrina trinitaria di Gilbert de la Porrée, vescovo di Poitiers, facendola condannare dal concilio di Reims nel 1147.

Nel 1145 intanto è diventato papa il suo discepolo Bernardo dei Paganelli (Eugenio III ), che lo chiama a predicare la seconda crociata in difesa del regno cristiano di Gerusalemme. Bernardo convince il re di Francia, Luigi VII, così come l’imperatore tedesco Corrado, a partecipare all’impresa e verso la età del 1147 i due eserciti partono per questa grande spedizione, che si conclude però nel 1149 con la sconfitta dei cristiani. Bernardo, sul quale alcuni tentano di far ricadere la responsabilità della disfatta, scrive in proposito una sorta di apologia della propria condotta – che è anche una giustificazione dell’opera della Divina Provvidenza – inclusa nel libro De consideratione , del 1148, dedicato a papa Eugenio III. Testo che, insieme a De diligendo Deo del 1127, è fra le più famose opere del santo, che scrisse ben 331 sermoni e 534 lettere, oltre a numerosi trattati su grazia e libero arbitrio, sul battesimo, sui doveri dei vescovi… Particolarmente devoto a Maria, Bernardo ne promosse il culto, fino ad allora meno intenso nell’Occidente cristiano di quanto fosse in Oriente, che egli chiamava mediatrice di grazie (pur  non riconoscendo la dottrina  dell’Immacolata Concezione). Per questo Dante lo pone nella sua Divina Commedia, nell’ultimo canto del Paradiso, come mediatore tra l’uomo e la Vergine.

Bernardo divenne anche il santo  dei Cavalieri Templari, l’ordine fondato  nel 1119 a Gerusalemme a difesa del Tempio, di cui ottenne il riconoscimento da parte della Chiesa in occasione del concilio di Troyes, nel 1128, concilio di cui egli era segretario. Per i Templari Bernardo tracciò i lineamenti della loro regola, e su questo programma di vita scrisse poi il trattato De laude novae militiae , ovvero l’Elogio della nuova cavalleria, com’egli intendeva la loro missione.

Difficili gli ultimi anni della vita di Bernardo, tra i conflitti all’interno dell’Ordine, la diffusione di eresie in Europa e la sofferenza fisica dovuta a un tumore allo stomaco. Il grande monaco muore il 20 agosto del 1153, a 63 anni, e viene seppellito nella chiesa del monastero di Clairvaux. Al tempo della Rivoluzione francese i suoi resti andranno dispersi, tranne la testa che si trova ora nella cattedrale di Troyes. Papa Alessandro III lo proclamò santo nel 1174, e papa Pio VIII, nel 1830, gli diede il titolo di Dottore della Chiesa per l’importanza dei suoi scritti.

Il 20 agosto è il giorno in cui il Pontefice ricorda nell’Angelus la figura del santo.

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