Omelia di Fr. Benedetto Doni – Epifania del Signore

Omelia di Fr. Benedetto Doni – Epifania del Signore

Carissime sorelle, carissimi fratelli

Oggi la grande luce che si è accesa a Natale nella grotta di Betlemme, chiamandoci con i pastori ad adorare il bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, e a cantare con gli angeli la gloria di Dio apparsa nell’umiltà della carne, quella luce oggi si manifesta a tutti, a tutte le genti, raggiunge gli uomini e i popoli più lontani, nello spazio e nel tempo, nella diversità delle culture e delle sapienze, dei cammini e della ricerca di senso e di salvezza da parte degli uomini di ogni razza, lingua, popolo e cultura. E noi oggi celebriamo questa manifestazione universale della salvezza che ci è donata in Cristo Signore.

È la grande solennità dell’Epifania, che nell’oriente cristiano è il vero Natale del Signore, che nato per voi, per noi, come dice l’angelo ai pastori, oggi si offre e si manifesta a tutti i popoli, rappresentati da questi magi che dall’oriente vengono adorare il Signore venuto a visitarci come un sole che sorge, per donare luce e salvezza a tutta l’umanità che giace nelle tenebre e condurla sulla via della pace.

Ma come avviene tutto questo? Come avviene questa epifania, questa manifestazione universale a tutti gli uomini del Salvatore del mondo?

Rimeditiamo insieme il bel racconto dei magi che abbiamo ascoltato dal vangelo di Matteo che espande e completa il racconto che il vangelo di Luca ci ha fatto della nascita di Gesù e dell’annuncio ai pastori nella notte santa di Natale.

E domandiamoci: chi è il protagonista in questo racconto?

In primo luogo ci verrebbe da dire che i protagonisti sono i magi, questi sapienti venuti dall’oriente a Gerusalemme seguendo una stella e che cercano il re dei Giudei, chiedono, si informano, vanno e finalmente lo trovano, lo adorano e gli offrono i loro simbolici doni.

Ma noi sappiamo che in questa ricerca e in questo incontro è Gesù che li attira e si manifesta a loro come Re e Salvatore, questo è il racconto della sua epifania, della sua manifestazione, e quindi parrebbe essere piuttosto lui il vero protagonista al cuore del racconto.

Infine al centro del racconto si staglia anche la cupa e ambigua figura di Erode, che turbato da questa visita dei magi, si inquieta e si informa di questo bambino che sente come una terribile minaccia da eliminare, con l’astuzia e la violenza. E che subito dopo ordinerà una strage.

Allora, chi è il vero protagonista di questo racconto?

Care sorelle, cari fratelli, io credo che vero protagonista di questo racconto come della nostra vita sia la stella, perché è la stella che fa incontrare i magi con Gesù superando la minaccia di Erode. Infatti dopo l’incontro con Erode, la stella di nuovo precede i magi e li guida, conducendoli fino al bambino. E proprio lì, quando la stella incontra il bambino e si posa sul bambino, sgorga in loro una gioia grandissima, scocca la scintilla dell’incontro che diventa umile adorazione e dono. Sì, è la stella la protagonista, perché è lei che fa incontrare tutti gli uomini con Gesù, Salvatore universale.

Ma cosa vuol rappresentare questa stella che ispira e guida la ricerca e il cammino dei magi, che fa superare la minaccia e l’ostacolo di Erode e conduce fino all’incontro con Gesù?

Quella stella, è ciò che ci guida a Gesù, che ci permette di incontrare Gesù, che ci attira a Lui, ed ha due aspetti, due dimensioni: la stella è un astro che ha un corpo ed emette una luce. Questo corpo non può essere che la Chiesa, la testimonianza della Chiesa, e infatti i magi trovano e adorano il bambino in braccio a sua madre, con sua madre che lo porge loro, Maria, che è modello e simbolo della Chiesa. E sono i sapienti di Gerusalemme che indicano loro dove troveranno il Bambino. Sono i nostri padri, madri, fratelli e sorelle nella fede che ci attirano e ci guidano a Gesù; la vostra comunità, care sorelle, può essere, è una stella per molti, per noi, e noi possiamo esserlo per voi, e voi potete esserlo l’una per l’altra, i pastori posso esserlo per il popolo e il popolo per i pastori, e alcuni il Signore li fa brillare di più, come madre Cristiana che alcune di voi andranno a visitare in Venezuela nei prossimi giorni, e come tanti altri conosciuti o ignoti santi della porta accanto, dello stallo accanto o della cella accanto.

Ma ciò che guida a Gesù, non è il corpo dell’astro, ma la luce che tocca il nostro cuore, e quella luce è lo Spirito Santo, il maestro interiore, l’ospite dolce dell’anima, la luce beatissima che ci invade nell’intimo. Vieni Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce, vieni luce dei cuori, sii per noi la stella che ci porta a Gesù, attraverso gli altri, le relazioni, la comunità, la Chiesa, e attraverso il tuo soffio leggero e irresistibile che spira in noi, attraverso il tuo fuoco d’amore che arde in noi. La tua luce che brilla in noi e attraverso di noi, continui ad attirarci e condurci tutti a Gesù, salvezza di tutte le genti. Amen

Fr. Benedetto Doni

 

Vuoi ricevere tutte le mattine via email un brano della Regola di San Benedetto da meditare? Iscriviti alla nostra newsletter!

Usa un indirizzo email che usi regolarmente: dovrai confermare la tua richiesta nell'email che riceverai. Se non ricevi il messaggio controlla nella cartella SPAM della tua casella. Senza la tua conferma non potremo iscriverti.

Tutela della Privacy

Views: 3