Carissime sorelle, carissimi fratelli
Oggi la grande luce che si è accesa a Natale nella grotta di Betlemme, chiamandoci con i pastori ad adorare il bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, e a cantare con gli angeli la gloria di Dio apparsa nell’umiltà della carne, quella luce oggi si manifesta a tutti, a tutte le genti, raggiunge gli uomini e i popoli più lontani, nello spazio e nel tempo, nella diversità delle culture e delle sapienze, dei cammini e della ricerca di senso e di salvezza da parte degli uomini di ogni razza, lingua, popolo e cultura. E noi oggi celebriamo questa manifestazione universale della salvezza che ci è donata in Cristo Signore.
È la grande solennità dell’Epifania, che nell’oriente cristiano è il vero Natale del Signore, che nato per voi, per noi, come dice l’angelo ai pastori, oggi si offre e si manifesta a tutti i popoli, rappresentati da questi magi che dall’oriente vengono adorare il Signore venuto a visitarci come un sole che sorge, per donare luce e salvezza a tutta l’umanità che giace nelle tenebre e condurla sulla via della pace.
Ma come avviene tutto questo? Come avviene questa epifania, questa manifestazione universale a tutti gli uomini del Salvatore del mondo?
Rimeditiamo insieme il bel racconto dei magi che abbiamo ascoltato dal vangelo di Matteo che espande e completa il racconto che il vangelo di Luca ci ha fatto della nascita di Gesù e dell’annuncio ai pastori nella notte santa di Natale.
E domandiamoci: chi è il protagonista in questo racconto?
In primo luogo ci verrebbe da dire che i protagonisti sono i magi, questi sapienti venuti dall’oriente a Gerusalemme seguendo una stella e che cercano il re dei Giudei, chiedono, si informano, vanno e finalmente lo trovano, lo adorano e gli offrono i loro simbolici doni.
Ma noi sappiamo che in questa ricerca e in questo incontro è Gesù che li attira e si manifesta a loro come Re e Salvatore, questo è il racconto della sua epifania, della sua manifestazione, e quindi parrebbe essere piuttosto lui il vero protagonista al cuore del racconto.
Infine al centro del racconto si staglia anche la cupa e ambigua figura di Erode, che turbato da questa visita dei magi, si inquieta e si informa di questo bambino che sente come una terribile minaccia da eliminare, con l’astuzia e la violenza. E che subito dopo ordinerà una strage.
Allora, chi è il vero protagonista di questo racconto?
Care sorelle, cari fratelli, io credo che vero protagonista di questo racconto come della nostra vita sia la stella, perché è la stella che fa incontrare i magi con Gesù superando la minaccia di Erode. Infatti dopo l’incontro con Erode, la stella di nuovo precede i magi e li guida, conducendoli fino al bambino. E proprio lì, quando la stella incontra il bambino e si posa sul bambino, sgorga in loro una gioia grandissima, scocca la scintilla dell’incontro che diventa umile adorazione e dono. Sì, è la stella la protagonista, perché è lei che fa incontrare tutti gli uomini con Gesù, Salvatore universale.
Ma cosa vuol rappresentare questa stella che ispira e guida la ricerca e il cammino dei magi, che fa superare la minaccia e l’ostacolo di Erode e conduce fino all’incontro con Gesù?
Quella stella, è ciò che ci guida a Gesù, che ci permette di incontrare Gesù, che ci attira a Lui, ed ha due aspetti, due dimensioni: la stella è un astro che ha un corpo ed emette una luce. Questo corpo non può essere che la Chiesa, la testimonianza della Chiesa, e infatti i magi trovano e adorano il bambino in braccio a sua madre, con sua madre che lo porge loro, Maria, che è modello e simbolo della Chiesa. E sono i sapienti di Gerusalemme che indicano loro dove troveranno il Bambino. Sono i nostri padri, madri, fratelli e sorelle nella fede che ci attirano e ci guidano a Gesù; la vostra comunità, care sorelle, può essere, è una stella per molti, per noi, e noi possiamo esserlo per voi, e voi potete esserlo l’una per l’altra, i pastori posso esserlo per il popolo e il popolo per i pastori, e alcuni il Signore li fa brillare di più, come madre Cristiana che alcune di voi andranno a visitare in Venezuela nei prossimi giorni, e come tanti altri conosciuti o ignoti santi della porta accanto, dello stallo accanto o della cella accanto.
Ma ciò che guida a Gesù, non è il corpo dell’astro, ma la luce che tocca il nostro cuore, e quella luce è lo Spirito Santo, il maestro interiore, l’ospite dolce dell’anima, la luce beatissima che ci invade nell’intimo. Vieni Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce, vieni luce dei cuori, sii per noi la stella che ci porta a Gesù, attraverso gli altri, le relazioni, la comunità, la Chiesa, e attraverso il tuo soffio leggero e irresistibile che spira in noi, attraverso il tuo fuoco d’amore che arde in noi. La tua luce che brilla in noi e attraverso di noi, continui ad attirarci e condurci tutti a Gesù, salvezza di tutte le genti. Amen
Fr. Benedetto Doni
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