Md. M. Francesca Righi, Capitolo di Tutti i santi 2022

Md. M. Francesca Righi, Capitolo di Tutti i santi 2022

La chiesa una e santa, Santa perché una, una perché di santi

 

Nella Regola… che ordina la vita di chi milita sotto Cristo vero Re… la festa dei santi in origine è l’anteprima della festa di Cristo Re: i santi prendono luce da Lui e noi facciamo la nostra professione “alla presenza di tutti i santi”…

«Nella regola Santità

Nel cap IV Non voler esser detto santo prima di esserlo, ma diventare veramente tale, in modo che poi si possa dirlo con più fondamento.

L’insegnamento dell’abate deve infondere nelle anime dei discepoli il fermento della santità…, mostrando con i fatti più che con le parole tutto quello che è buono e santo

V – L’obbedienza è caratteristica dei monaci che non hanno niente più caro di Cristo e, a motivo del servizio santo a cui si sono consacrati

VII Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione,

XIV – L’Ufficio vigilare nelle feste dei Santi Nelle feste dei Santi e in tutte le solennità si proceda come abbiamo stabilito per la domenica,

XV – Quando si deve dire l’alleluia L’Alleluia si dica sempre dalla santa Pasqua fino a Pentecoste, tanto nei salmi che nei responsori;

XXI – I decani del monastero Se la comunità è abbastanza numerosa, si scelgano in essa alcuni monaci di buon esempio e di santa vita per costituirli decani;

XXIIILa scomunica per le colpe Se qualche fratello si dimostrerà ribelle o disobbediente o superbo o mormoratore, o assumerà un atteggiamento di ostilità e di disprezzo nei confronti di qualche punto della santa Regola o degli ordini dei superiori,

XXXVIII, 10 Prima di iniziare la lettura, il monaco di turno prenda un po’ di vino aromatico, sia per rispetto alla santa Comunione, sia per evitare che il digiuno gli pesi troppo,

XLI – L’orario dei pasti Dalla santa Pasqua fino a Pentecoste i fratelli pranzino all’ora di Sesta, cioè a mezzogiorno, e cenino la sera.

 XLIX – La quaresima dei monaci profittando di quei santi giorni

LVIII professione Al momento dell’ammissione faccia nell’oratorio, davanti a tutta la comunità, solenne promessa di stabilità, conversione continua e obbedienza, al cospetto di Dio e di tutti i suoi santi, in modo da essere pienamente consapevole che, se un giorno dovesse comportarsi diversamente, sarà condannato da Colui del quale si fa giuoco. Di tale promessa stenda un documento sotto forma di domanda, rivolta ai Santi, le cui reliquie sono conservate nella chiesa, e all’abate presente.»

 

Ma su questo abbiamo abbondanza di compagni e amici come ci hanno ricordato le relazioni della postulazione ai due ordini, come troviamo scritto e descritto ne:

  • Santi del quotidiano. Profili di monaci cistercensi, di Angsgar Christensen, Francesca Righi, Augusta Tescari, Ed. Casamari, 2005
  • Pierdomenico Volpi Come cembali squillanti. I santi: una vita donata, Nerbini – 2018
  • Francis Kline Quattro vie di santità per la Chiesa universale, Borla,2012
  • María José Pascual Alonso Una escritora mística monástica del siglo XVII: “Una sombra de la obra redentora de JesucristoMaría Evangelista Quintero Malfaz, MONTE CARMELO. 2020
  • Maria Augusta Tescari Padre Romano Bottegal. L’eremita missionario, Elledici, 2011
  • Mariella Carpinello Charles de Foucauld. Il magistero di una biografia, Ancora 2022.
  • Beato Cipriano Tanzi: Nigeria. forse per lui le comunità nigeriane sono quelle vive e che sono passate dal rango di priorato a quello di abbazia! E’ di questi giorni l’elezione di md Regina come prima badessa di Abakalioki

Santità: se dobbiamo ripartire ripartiamo dalla contemplazione del volto dei santi sapendo che essi sono tali perché riflettono la gloria di Cristo centro del cosmo e della storia e re dell’universo

Guadini nel descrivere la coscienza davanti al bene: Quel «bene», del quale abbiamo parlato, che cos’è veramente? Non una « legge », che penda affissa da qualche parte. Non una semplice idea. Non un concetto campato in aria. No, esso è qualche cosa di vivo. Diciamolo senz’ambagi: è la pienezza di valore dello stesso Dio vivente. La santità del Dio vivente: ecco il bene, al suo vertice è la «punta» o la «lama» dello spirito. Ma questi sono organi ed atti che hanno per oggetto la realtà religiosa e spirituale. La coscienza è dunque l’organo per la realtà vivente e per il contatto con Dio; per il volere di bene» Ed è per questo che ogni atto di coscienza libero è come un atto di creazione che immette nella culla della storia il Bene scelto, voluto, attuato… (segue)

 

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