Md. M. Francesca Righi, Capitolo della XIV Domenica del T.O.

Md. M. Francesca Righi, Capitolo della XIV Domenica del T.O.

Is 66,10-14 Sal 65 Gal 6,14-18 Lc 10,1-12.17-20

 

 

La nuova evangelizzazione: annuncio della Pace

La prima lettura ci offre il contenuto di quello che sarà l’annuncio della pace che i cristiani sono inviati a portare al mondo. La pace: annuncio portato da un gregge di agnelli, da uno stormo di colombe, da creature portatrici di pace perché pacificate è il dilatarsi della promessa di pace fatta al popolo di Israele al grande fiume delle nazioni; Gerusalemme città della pace diventa per questo il centro della speranza del mondo. Questo è tanto piu vero e urgente oggi nell’orizzonte di guerre nucleari, persecuzioni cruente, fatti di cronaca agghiaccianti)

Il capitolo dieci di Luca prolunga nell’invio in missione la chiamata alla sequela; Luca ha due racconti di invio: prima per i dodici (9, 16) poi per i 72 (simbolo di tutte le genti). Leggiamolo chiedendo di essere illuminati sul compito principale della Chiesa di oggi di essere fonte di una nuova evangelizzazione. Possiamo facilmente distinguere alcuni elementi della struttura del brano che dicono: il mandato missionario, la preghiera, fondamento del mandato, il metodo dell’annuncio della pace, i frutti dell’accoglienza, i frutti della non accoglienza e il finale giubilo di Gesù nello Spirito Santo in cui il movimento della missione nato dalla preghiera sfocia in una specie di estasi trinitaria aperta ai piccoli, a quanti il Pastore chiama

Ma che contenuto diamo all’annuncio della pace? Sembra che la trasmissione della fede consista nella trasmissione di questo annuncio che d’altra parte non è un semplice suono di voce, ma una realtà concreta, così concreta che se non accolta ritorna su chi l’ha inviata. Cos’è dunque questa pace? Lo vediamo specialmente nel corso del Vangelo di Luca del quale costituisce uno dei fili d’oro che tessono la narrazione.

Il vocabolo che noi traduciamo con “pace”, lo shalom ritorna nell’At 237 volte, con un ampio spettro di significati: pace, benessere, essere sano e salvo, felicità, integrità di un rapporto di comunione; nel nostro brano è la salvezza globale data da IHWH in cui il popolo sperimenta l’amore materno di Dio

Questa parola shalom, che riprende e rilancia la profezia di Isaia di un fiume di pace (I lettura) come pure dell’avvento di un Principe della Pace (Is 9) o di un’alleanza di pace, (usata nell’At 237 volte) viene impiegata all’evangelista Luca per la prima volta al termine del Benedictus (per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace“ 1,79), ma in particolare risuona a Betlemme come riflesso terreno della gloria del cielo, dove la Gloria celeste è a sua volta frutto dell’avvenimento dell’Incarnazione del Figlio di Dio sulla terra (“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. 2,14); dopo aver tenuto in braccio il Figlio del padre Simeone può chiedere il tuo servo vada in pace secondo la tua parola (2, 29); dunque la pace è il compimento della promessa fatta a Israele ed è luce per le genti, nella persona del neonato Principe della Pace. Ma essa è anche la restituzione della creatura alla sua originaria sanità e bellezza, ed è la reintegrazione dal perdono guarigione dell’anima e la guarigione del corpo (La tua fede ti ha salvata; và in pace 7, 50; 8, 48, stessa formula per la peccatrice e l’emorroissa) ; ma questa pace è tutt’altro che irenismo a buon mercato, è il battesimo di fuoco che Cristo è venuto a gettare sulla terra e la missione non è altro che il comunicare questa parola di fuoco (12, 51 Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione) per questo Gesù piange su Gerusalemme che non ha riconosciuto “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.19,42) anche se al suo ingresso come Re pacifico era nuovamente risuonato sulla bocca dei fanciulli ebrei il canto degli angeli alla culla (19,38] “Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!”). Ma la pace la pienezza della pace è il primo dono che il Signore risorto offre i ai suoi discepoli: Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!” (24,36) a partire dalle sue mani trafitte e dal suo fianco squarciato: è l’inizio del regno sulla terra. Questa è la pace che i discepoli devono annunciare: un dono, una Presenza inaspettata che fa ardere il cuore, un evento più che una parola, una persona vivente nella storia, un fuoco che consuma il peccato, la pace della salute del corpo e del perdono del cuore, la pace della nascita del vero imperatore di tutta la terra: un bambino che vagisce in una mangiatoria di animali, il crocifisso risorto che dona il suo Spirito

Il significato del termine è arricchito da un triplice orizzonte: la pace è:

  1. Il risultato dell’avverarsi della promessa fatta a Davide (pace con i nemici all’intorno 2 sam 7, e 1 Cr 12,19 Allora lo spirito invase Amasài, capo dei Trenta: “Siamo tuoi, Davide; con te, figlio di Iesse! Pace, pace a te, pace a chi ti aiuta, perché il tuo Dio ti aiuta”.)
  2. La persona stessa del re che succede a Davide; Salomone, profezia di Cristo, Re della Pace
  3. Frutto dell’insieme delle virtù di giustizia, salvezza e misericordia

La prima menzione della parola shalom nella Bibbia è nell’alleanza con Abramo (Quanto a te, andrai in pace presso i tuoi padri Gn 15) e uno dei significati più presenti e più completi del termine nell’AT è proprio nel collegamento con la parola Berit, alleanza, si parla così della “alleanza di pace”. Ma a bene vedere anche i termini di questo discorso di invio in missione ha alcune caratteristiche di un patto di alleanza con i relativi guai e beatitudini, benedizioni e maledizioni. Il termine infatti ha sia il significato di un accordo-contratto tra due contraenti, quanto di una condizione di sanità benessere prosperità o del popolo o della persona. Nel nostro brano parlare dell’alleanza di pace equivale a parlare dell’evento del regno: infatti sia che lo si accolga sia che non lo si accolga il regno è vicino… Diversi sono solo i frutti, gli esiti della accoglienza o della non accoglienza. L’accoglienza conduce a partecipare al potere di Cristo su Satana e i suoi alleati, la non accoglienza porta con sé la maledizione e il castigo. Chi sta a questo patto con Dio a sua volta è portatore di un patto rispetto a coloro ai quali si rivolge.

Se questo è il contenuto dell’annuncio il metodo è adeguato al contenuto che vuol comunicare: è una chiamata pe runa missione da compiere a due a due, sia perché la testimonianza di uno rafforzi la testimonianza dell’altro (sia per una solidarietà e per uno stile di comunione): la missione non è un fatto personalistico, è un evento di chiesa, e con la mitezza e umiltà che sono i tratti caratteristici del volto di Cristo, nella povertà ed espropriazione che sono caratteristiche di chi accetta le esigenze della sequela.

Quali sono i poteri donati agli evangelizzatori?

Quando i discepoli ritornano Gesù esulta in un inno di lode al Padre nello Spirito: un’estasi trinitaria davanti alla riuscita della chiamata, non che i demoni sono resi innocui, fatto negativo, ma che i nomi dei discepoli sono scritti nel nome stesso di Dio (Cieli indica la persona di IHWH che non può esser chiamato per nome) Is 49, 8-46 ecco io ti ho disegnato sulle palme delle mie mani) Dalla preghiera della chiesa per trovare operai per la messe, alla preghiera del Figlio che esulta nello Spirito. É il movimento della nuova evangelizzazione.

“Con la nuova evangelizzazione la Chiesa vuole introdurre nel mondo di oggi e nell’odierna discussione la sua tematica più originaria e specifica: essere il luogo in cui già ora si fa esperienza di Dio, dove sotto la guida dello Spirito del Risorto ci lasciamo trasfigurare dal dono della fede” (Lineamenta 88)

Vangelo

La chiamata è per una missione e la missione ha le sue esigenze:

a due a due: comunione

come agnelli: con mitezza, povertà di spirito

non portate borsa: con povertà materiale

con l’annuncio di pace: l’annuncio dello shalom, cfr Isaia

rivolto alla libertà:

Il brano non riporta l’aspetto negativo cioè la possibilità del rifiuto, ma è essenziale per la libertà, inoltre rispetto a ciò che è la chiamata rappresenta ciò che erano le clausole di un’alleanza:

se osserverete: benedizioni

se non osserverete: maledizioni

Chi sta a questo patto con Dio a sua volta è portatore di un patto rispetto a coloro ai quali si rivolge

Abbiamo visto la volta scorsa che il punto centrale era il conferimento di ogni potere a questi 72 Kvd indica peso in senso fisico, importanza, onore e rispetto in senso spirituale. Da kvd deriva kabed fegato con con il cuore leb era considerato l’elemento più importante del corpo

Nell AT 199 volte, di cui 38 in Isaia Kabod come onore è da attribuire a Dio, al re e a persone di elevata autorità, anche ai genitori, o all’uomo se ha un comportamento degno

Nel significato di magnificenza si trova in relazione al tempo. Il kabod di dio riempie tutta la terra, davanti a lui onore e timore… onore, splendore, ricchezza magnificenza, bellezza… il Signore si riveste di kvd, di bellezza…

Il kvd di Paolo sono le stigmate di Gesù sul suo corpo.

La seconda lettura La gloria della croce e le stigmate della sua passione in Paolo nuova creatura, inviato ai pagani, nato dal popolo giudeo: non la circoncisione conta, ma l’essere nuova creatura: nasce un nuovo popolo

“Emerge, in conclusione, la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace. Essa richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l’interesse per la pace, educando ad essa. Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità”. (Dal messaggio per la giornata della pce 2013)

Pedagogia della pace: discerniemnto dei pensieri e sucessive parole.

Perché parlo?

Sfogo, rabbia, collera, lamento, biasimo, sdegno, edificare.

 

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