Dalle Omelie di S. Andrea di Creta
Chi era Maria e da quali genitori nacque
Il Redentore del genere umano, volendo presentare di contro alla precedente una nuova generazione e riformazione, come allora plasmò il primo Adamo avendo preso dapprima del fango dalla terra ancora intatta e vergine (cf. Gn 2, 7), cosi anche ora, opera da se stesso la sua propria Incarnazione, al posto – per così dire – di un’altra terra scelse da tutta la natura questa vergine pura e immacolatissima: e l’artefice di Adamo, avendo di nuovo costruirò in lei da nostra sostanza ciò che è nostro, diventò nuovo Adamo affinché quello recente ed eterno salvasse l’antico (cf. 1 Cor 15, 45ss.). Ma ora, suvvia percorrendo rapidamente il racconto diciamo in breve chi ella era e da quali genitori nacque.
In verità ella, la gloria dell’universo, nacque figlia di Davide, di Giacobbe: discendente di Eva, generata da Anna. Infatti Gioacchino, uomo mite, giusto e allevato nelle leggi di Dio, visse virtuosamente dedicandosi costantemente a Dio; e mentre continuava a comportarsi in questo modo, giunse alla vecchiaia senza figli, essendo la sua natura forte ma senza il corrispondente dono della generazione. E anche Anna era amante di Dio e virtuosa, ma sterile: amante del marito ma senza figli: e senza alcun’altra cura se non quella di rispettare la legge del Signore. Trafitta ogni giorno dagli aculei della sua sterilità, mal sopportava ciò che è naturale che soffrano le donne senza figli, si affliggeva e si addolorava, non tollerando la mancanza di figli.
E cosi Gioacchino e la moglie erano posseduti dal dolore perché non avevano un figlio che sostenesse la famiglia, ma tuttavia in loro la scintilla della speranza non si era spenta completamente, e ambedue pregavano che fosse a loro donato un figlio per l’elevazione della stirpe. Imitando ciascuno la famosa Anna (cf. 1 Sm 1, lss.) frequentavano assiduamente il tempio; e con suppliche tentavano di piegare Dio a concedere una soluzione alla mancanza di figli e un frutto alla sterilità, e non cessarono prima di aver ottenuto ciò che desideravano.
E realmente l’ottennero, giacché il donatore non lasciò mancare il dono della speranza. Di conseguenza, a loro che invocavano e supplicavano Dio con insistenza sopraggiunse presto una potenza non lenta, e rafforzò l’uno per fa fecondazione, l’altra per la generazione; (…). E pertanto da genitori sterili e aridi è germogliata tuttavia a noi la Vergine del tutto immacolata, come un frutto splendente da piante inumidite. I vincoli della sterilità furono disciolti, la preghiera si rivelò feconda oltre ogni speranza, l’infecondità diventò generatrice e colei che era priva di figli fu ornata di bella prole.
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