Dal sermone XXI per l’Assunzione di Maria di S. Aelredo
E non avrà bisogno delle spoglie degli altri. Qual è quell’anima abbellita da tanti ornamenti da non aver bisogno dei beni altrui? Non è una delle vergini stolte che non custodendo per se nessuna quantità di olio ebbe poi bisogno di mendicarlo dalle altre. Si chiamano spoglie quegli ornamenti o quegli indumenti che sono sottratte ad altri. E sono molti quelli che, non avendo in sé nessuna santità e tuttavia invidiando miserevolmente gli altri, coprono i loro vizi spogliando gli altri quasi con una nuda vergogna, sperando di esser loro ben coperti se tolgono agli altri gli indumenti della buona fama.Ve ne sono anche altri che, non avendo nella propria coscienza nulla di buono, per apparire religiosi presso gli uomini, si procurano una buona fama compiendo qualche opera di bene esternamente. Ma nel giorno del giudizio, poiché in se stessi sono vuoti e nudi, avranno bisogno della raccomandazione altrui come avendo bisogno delle spoglie degli altri. Da qui viene quell’espressione delle vergini stolte: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono (Mt 25,8). Allora questa donna sapiente non avrà bisogno delle spoglie degli altri, perché adornata della gloria della propria coscienza, andrà con sicurezza incontro al suo sposo. Si può anche semplicemente interpretare: non avrà bisogno delle spoglie, perché abbonderà dell’ornamento delle virtù.
Prosegue: Gli renderà, cioè al suo sposo, bene e o non male, per tutti i giorni della sua vita. Che cosa si debba qui comprendere lo rivela un’altra traduzione che dice così: compirà per il suo sposo, bene e non male. Se si interpreta rettamente che Cristo è lo sposo di questa donna, allora tutto ciò che di bene gli viene offerto come in omaggio da qualsiasi anima, è più restituito che non dato. Se gli viene offerta la pura umiltà, se la dolcezza della carità, se l’obbedienza vera, se la perfetta pazienza, da dove si possiede questo se non grazie a Lui? Se l’alacrità nelle fatiche, se la purezza nelle veglie, se la sobrietà del cibo, se l’umile silenziosità, da dove vengono queste se non da Colui dal quale proviene ogni buon regalo e ogni dono perfetto? (Gc 1,17) Dunque l’anima santa che prima ha ricevuto da Dio questi beni, giustamente glieli restituisce. Gli renderà bene, e non male. Grande lode, fratelli. Infatti molti si comportano altrimenti
Infatti ricevono il bene, e rendono il male, ricevono ricchezze e per questo si lasciano più andare al piacere; se ricevono onori, ne traggono motivo per inorgoglirsi; se scienza, si innalzano al di sopra degli altri; ricevono la bellezza fisica, e tanto più sono belli, tanto più diventano turpi, perché ne abusano. Che cosa devo dire, dal momento che ricevono questa luce che è di tutti, l’aria, il pane, da Dio e di tutte queste cose abusano a suo spregio? Non conviene dire di persone così: Gli renderà bene e o non male, per tutti i giorni della sua vita.
Fratelli, davvero grande, rande perfezione è non abusare di nessun dono di Dio. Che dirò infatti dei doni spirituali? Se avanziamo nella conoscenza di Dio, se penetriamo con una certa sottigliezza le vene della scrittura, se abbondiamo di lacrime, se saremo posati nelle parole, seri nel comportamento e poi di tutte queste cose ci insuperbiamo, non si addice a noi dire di noi: Gli renderà bene e o non male. La maggior parte di noi quando il Signore ci visita perché sentiamo qualcosa della sua dolcezza se, improvvisamente sottratta quella dolcezza ci capita di essere spinti da qualche tentazione, se allora, come dimentichi di quella dolcezza ci deprimiamo, davvero non rendiamo bene per bene, ma male per bene.
Dunque fratelli, l’anima che non abusa di alcun dono di Dio è degna non immeritatamente di questa lode: Gli renderà bene e o non male. E poiché il premio non viene promesso ai principianti, ma è dato a chi persevera, a parola del profeta aggiunge: per tutti i giorni della sua vita. Aveva detto prima che non avrà bisogno delle spoglie, perché avrà abbondanza dei propri ornamenti. Ma da dove le vengano quegli ornamenti lo rivela quando aggiunge: Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani, giustamente non avrà bisogno delle spoglie altrui.
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