Dalla Lettera III all’Abate di Turpenay di Adam di Perseigne
Sull’Assunzione della Beata Vergine Maria
Se impiegassi per parlare di te, le lingue degli uomini e degli angeli, se anche mi effondessi tutto, sarebbe poco. Mi rivolgo piuttosto a quella bella lode che si applica a te nel canto dell’amore: Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra? (Cant 6,9) In queste parole, con brevità e finezza, con verità elevazione, si esprime la lode della tua gloria quadriforme. Quando nasci sorgi come un’aurora splendente. La tua nascita è stata infatti come un’aurora in cui è iniziato il giorno della grazia; un aurora che ha messo fine alla notte dell’infedeltà e dell’ignoranza. Quando concepisci il Sole di giustizia, come la luna vieni illuminata dal beneficio fulgore del sole. La luna infatti prende in prestito la luce dal sole, quella luce che lo spessore del suo corpo le nega, così tutta la bellezza che ha, la possiede per il beneficio di uno splendore preso a prestito. Quando dai alla luce il Sole di giustizia, è un adeguato paragone paragonarti al Sole. Come infatti la massa del sole non diminuisce né si corrompe effondendo i suoi raggi, così, così il dare alla luce il sacro parto non viola la partoriente. E che cos’è, o tu, fulgida come il sole, che cos’è che tu dai alla luce, se non lo splendore eterno di un certo sole? Questo splendore rifulge dovunque, anche nelle tenebre, anche se le tenebre non riescono a farlo prigioniero. Infine questo splendore illumina ogni uomo che viene nel mondo; ma gli uomini hanno scelto di amare le tenebre piuttosto che la luce. A te poi, madre di misericordia, conviene lo splendore del sole, poiché tu mostri a tutti lo splendore dei raggi eterni. Inoltre quando fosti assunta da questo mondo malvagio alle realtà celesti, sei diventata per tutte le potenze del male spirituali, terribile come un esercito ordinato per la battaglia. Fosti nella tua nascita come aurora al tuo sorgere, avesti la bellezza della luna nel plenilunio, quando fosti riempita di grazia nella concezione del Verbo incarnato. Giustamente sei paragonata al sole perché nel parto rimani illibata, sei terribile come un esercito ordinato in schiere nel tuo transito nel quale nella gioia dei cieli, nell’omaggio degli angeli, nell’esultanza dei santi, nel risplendere dello stendardo delle virtù, sei apparsa terribile ai demoni. Dunque carissimo, tutta la nostra fiducia è riposta nel parto della nostra Vergine, e anche se ne sono indegno, tuttavia non smetterò di continuare nelle sue lodi. Se hai bisogno di misericordia ne troverai in abbondanza nelle viscere della Vergine; se sei un amante della verità, rendi grazie alla Vergine perché la verità che tu cerchi è nata dalla terra della sua carne verginale. Se sei un cercatore della pace, rendi ancora grazie alla Vergine, perché da lei è nata per te la pace che supera ogni sentimento; se sei uno che vuole mettere in atto la giustizia, guarda di non essere ingrato alla Vergine, perché per mezzo del suo grembo la giustizia si è affacciata dal cielo; se la tua fede è stata scossa da qualche spinta contraria, guarda la Vergine, e ciò che in te era titubante, si stabilirà solidamente; se senti le attrattive della concupiscenza della carne, guarda la Vergine e il pericolo per la castità viene eliminato; se l’orgoglio scuote la mente, volgi alla Vergine lo sguardo, e grazie alla sua virginea umiltà il gonfiore dell’animo sparisce ; se sei infiammato dalla collera, alza gli occhi alla Vergine e la sua tranquillità ti renderà mite; se l’ignoranza o l’errore ti hanno fatto deviare dal sentiero della vita, guarda a Maria, la stella del mare e alla sua luce sarai ricondotto al sentiero della verità; se il vizio dell’avarizia ti impone il suo culto idolatrico, guarda alla munificenza della Verginee insieme all’amore per la povertà verrà a te la bontà che rende generosi. La bontà della Vergine ti aiuta in ogni pericolo, e lei è potente nel soccorrere. Rendi grazie alla sua maternità, dalla cui pienezza si è effusa tutta l’ampiezza universale dei carismi. La vergine ha partorito per noi, il parto è nostro, il bambino è nato per noi, e a noi è stato dato un figlio.
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