Settimana cistercense

Settimana cistercense

Dai Sermoni sul Cantico dei Cantici di S. Bernardo

 

Lo Spirito Santo, bacio sacrosanto

 

Anche voi, per porre con cautela il piede nei sensi arcani, ricordate sempre l’ammonizione del sapiente: Non cercare le cose più alte di te, e non voler indagare quelle cose che sorpassano le tue forze (Eccli 3,22). Camminate in esse secondo lo spirito e non secondo il proprio senso. La dottrina dello Spirito non acuisce la curiosità, ma accende la carità. Perciò giustamente la sposa, cercando colui che l’anima sua ama, non si affida ai sensi della sua carne, non accetta i vani ragionamenti dell’umana curiosità; ma chiede il bacio, cioè, invoca lo Spirito Santo, per mezzo del quale riceverà insieme e il gusto della scienza, e il condimento della grazia. E la scienza che viene data dal bacio si riceve veramente con l’amore, perché il bacio è segno di amore. La scienza invece che gonfia, essendo senza carità, non procede dal bacio. Ma neppure coloro che hanno lo zelo di Dio, ma non secondo scienza, si arroghino quel (bacio). Poiché la grazia del bacio porta con sé i due doni, la luce della scienza, e l’abbondanza della devozione. È infatti lo Spirito di sapienza e di intelligenza che, a guisa di ape che porta la cera e il miele, ha di che accendere il lume della scienza e infondere il sapore della grazia. Non pensi di aver ricevuto l’uno o l’altro, sia chi percepisce la verità, ma non l’ama, sia chi ama senza comprendere. In questo bacio davvero non vi è posto né per l’errore, né per la tiepidezza.

Pertanto, a ricevere la duplice grazia del sacrosanto bacio, prepari dal canto suo colei che è sposa le sue due labbra, la ragione dell’intelligenza e la volontà della sapienza, onde, gloriandosi del pieno bacio, meriti di sentirsi dire: Sulle tue labbra è diffusa la grazia, perciò ti ha benedetto Dio per sempre (Sal 44,3). (…)

Felice bacio tuttavia, per il quale non solo si conosce Dio, ma si ama il Padre, il quale non si conosce pienamente se non quando perfettamente si ama. Quale anima tra di voi senti talvolta nel segreto dell’anima sua lo Spirito del Figlio esclamare: Abbà, Padre? (Gal 4,6) Essa, essa comprenda di essere amata con paterno affetto, dal momento che è animata dallo stesso Spirito del Figlio. Confida, chiunque tu sia, confida senza alcuna esitazione. Nello Spirito del Figlio riconosciti figlia del Padre, sposa del Figlio e sorella. Troverai che a una tale anima vengono dati questi due nomi. Mi è facile provarlo. Lo Sposo si rivolge a lei dicendo: Vieni nel mio orto, sorella mia sposa (Cant 5,1). È sorella, perché figlia dello stesso Padre; sposa perché nel medesimo Spirito. Poiché, se il matrimonio carnale stabilisce due in una sola carne, perché l’unione spirituale a più forte ragione non congiungerà due in un solo spirito? Infine, chi aderisce a Dio forma con lui un solo spirito (1 Cor 6,17). Ma senti anche il Padre con quanto amore e quanta degnazione la chiama figlia, e, come propria nuora, la invita ai teneri amplessi del Figlio: Ascolta, o figlia, guarda. Porgi l’orecchio, e dimentica il tuo popolo e la casa di tuo Padre. E al re piacerà la tua bellezza (Sal 44,11-12). Ecco da chi costei implora un bacio. O anima santa, abbi riverenza, perché egli è il Signore Dio tuo, forse non da baciarsi, ma da adorarsi con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.

 

 

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