Dalla “Lettera a Marcellino” di S. Atanasio
Sull’uso dei Salmi nella preghiera e nel canto
(…) Caro Marcellino, quando andiamo a esaminare ciò di cui parlano i profeti, notiamo che queste cose compaiono in quasi tutti i Salmi. Il Salmo 50 dice, riguardo l’avvento del Salvatore e di come deve dimorare tra di noi sebbene Egli sia Dio: “Il nostro Dio verrà e non rimarrà in silenzio; lo precede un fuoco che divora”, e nel Salmo 118 leggiamo “Benedetto colui che viene nel Nome del Signore, noi vi abbiamo benedetto dalla Casa del Signore. Dio è il Signore e Lui che ci ha dato la luce”. Il Salmo 107 canta che colui che viene è la stessa Parola del Padre: “Egli mandò la Sua Parola e li guarì, li liberò da tutte le loro sofferenze”. Perché il Dio che viene è quella stessa Parola che il Padre invia, e di questa Parola che è la voce del Padre, il Salterio canta ancora nel Salmo 45: “Dal mio cuore sgorgano parole soavi” e anche nel 110, “fuori dal ventre, prima dell’alba, Ti ho generato”. In quale altro modo dovrebbe Dio chiamare il Suo proprio Figlio se non la Sua propria Parola e Saggezza? E colui che sa bene che è stato attraverso la Parola che Dio ha detto: “Che luce sia, che sia il firmamento. Che tutte le cose siano”, dice ancora nel Salmo 33: “Dalla Parola del Signore furono creati i cieli, dal soffio della Sua bocca tutte le loro armate”. E lungi dall’essere ignoranti sull’avvento del Messia, ne fa menzione per la prima volta in assoluto nel Salmo 45: “Il Tuo trono, o Dio, è per sempre in eterno, lo scettro del Tuo regno è uno scettro di giustizia. Tu ami la rettitudine e detesti la malvagia. Pertanto Dio, il Tuo Dio, Ti ha unto con l’olio della felicità più che i Tuoi compagni”. Più avanti, in caso qualcuno pensi che sia venuto solo in apparenza, il Salmo 87 mostra che Colui che sarebbe dovuto venire, avrebbe dovuto essere simultaneamente sia uomo sia Colui attraverso il Quale tutte le cose sono state create: “Madre Sion dirà un uomo, un uomo in verità è nato in lei” che equivale a dire: “La Parola era Dio, tutte le cose sono state fatte da Lui e la Parola divenne carne”. (…)
Figlio, avendo mostrato che Cristo sarebbe dovuto venire in forma umana, il Salterio va avanti nel mostrare che Egli può soffrire nella carne che ha assunto. Non è forse una previsione – che i Giudei cioè avrebbero complottato contro di Lui – quella cantata nel Salmo 2: “Perché i pagani complottano e la gente medita su cose vane? I re della terra si alzarono e i loro sovrani si riunirono in cospirazione contro il Signore e contro il suo Messia”? E il Salmo 22, parlando nella persona del Salvatore descrive la modalità della Sua morte: “Tu mi hai trascinato nella polvere della morte, una moltitudine di cani mi hanno circondato, un drappello di malfattori mi ha assediato. Hanno perforato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Costoro mi guardano e mi fissano. Si sono spartiti tra di loro le mie vesti e si giocano ai dadi la mia tunica”. “Hanno perforato le mie mani e i miei piedi” a cos’altro può riferirsi se non alla croce? E i Salmi 88 e 69, anch’essi parlando nella persona propria del Signore, ci dicono inoltre che Egli ha sofferto queste cose non per il Suo proprio beneficio ma per il nostro: “Tu hai fatto cadere la tua ira sopra di me” dice l’uno; e l’altro aggiunge: “Ho pagato loro cose che non ho mai preso”. Perché Egli non è morto come se fosse Egli stesso soggetto alla morte; ha sofferto per noi e portato su di sé l’ira che era la pena per la nostra trasgressione, così come dice Isaia: “Egli portò su di se le nostre malattie”. Così nel Salmo 138 diciamo “Il Signore porterà a compimento ciò che concerne me” e nel Salmo 72 lo Spirito dice: “Egli salverà i figli dei poveri e frantumerà l’oppressore perché ha liberato dalle mani dei potenti i poveri, i bisognosi che non avevano alcuno che li aiutasse”. Ma non è tutto qui. Il Salterio ulteriormente indica l’Ascensione fisica del Salvatore in cielo, dicendo nel Salmo 24: “Alzate le vostre teste, o voi cancelli! E innalzatevi, voi porte eterne! E il Re della gloria farà il Suo ingresso!”. E ancora nel Salmo 47: “Dio è asceso accompagnato da grida di giubilo, il Signore dalla voce di una tromba”. L’Ascensione è proclamata anche nel Salmo 110: “Il Signore ha detto al mio Signore, siediti alla mia destra, finché non faccio dei tuoi nemici lo sgabello per i tuoi piedi”. E il Salmo 9 menziona anche la imminente distruzione del diavolo, gridando: “Tu siedi nel Tuo trono, Tu che giudichi la rettitudine, Tu hai rimproverato i pagani e il malefico è distrutto”.
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