Da “La mistica della croce” di Edith Stein
L’Eucaristia e la vita interiore
Ci sono notoriamente due strade per unirsi a Dio e giungere cosi alla perfezione dell’amore: salire faticosamente a lui grazie ai propri sforzi, certo con l’aiuto della misericordia a Dio, ed essere portati in alto verso di lui, il che permette di risparmiare molta fatica personale, anche se prepararsi a questa esperienza e saperla vivere esigono un grande sforzo di volontà (WP 50).
Nessuno è penetrato cosi a fondo nella profondità dell’anima come coloro che hanno abbracciato il mondo con fervore e sono poi stati liberati da quel l’irretimento e spinti nel proprio intimo, nell’interiorità più profonda dalla forte mano di Dio. Accanto a Teresa d’Avila c’è in prima linea sant’Agostino, a lei profondamente simile e da lei cosi sentito. A questi maestri della conoscenza di sé furono svelate le segrete profondità dell’anima: per loro erano esperienze innegabili non solo i fenomeni, la movimentata superficie della vita dell’anima, ma anche le forze che si esplicano nella vita immediatamente cosciente, e infine persino l’essenza dell’anima stessa (WP 66 s.).
Cristo è la via per la vita interiore. Il suo sangue è la cortina attraverso cui entriamo nel sancta sanctorum della vita divina. Nel battesimo e nel sacramento della penitenza ci purifica dal peccato, ci apre gli occhi per la luce eterna, ci schiude le orecchie per sentire le parole divine e le labbra per elevare inni di lode, preghiere di espiazione, di supplica, di ringraziamento, che sono tutte solo forme diverse di adorazione, ossia di omaggio da parte della creatura di fronte all’onnipotente, alla bontà suprema. Nel sacramento della cresima segna e fortifica il soldato di Cristo affinché professi lealmente la sua fede. Ma è soprattutto il sacramento in cui Cristo stesso è presente a renderci membra del suo corpo. In quanto partecipiamo al sacrificio e al banchetto sacrificale e ci cibiamo della carne e del sangue di Cristo, diveniamo noi stessi la sua carne e il suo sangue. Solo finché siamo membra del suo corpo, lo spirito di Gesù può darci nuova vita e vivere in noi (WS 43).
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