Dall’Araldo del divino Amore di S. Geltrude
Simeone accoglie e offre Gesù
Geltrude vide il venerando Simeone in piedi davanti all’altare del Tempio, che ripeteva questa invocazione: «Quando lo vedrò? Potrò vivere fino a quel fortunato momento? Vedrò il giorno beato della sua nascita?».
Mentre ripeteva queste parole, ed altre consimili, la sua mente fu attraversata da un raggio di luce; si rivolse di scatto e vide la Vergine Maria in piedi, davanti all’altare. Ella stringeva fra le braccia il Bambino Gesù, il più bello fra i figliuoli degli uomini. Appena Simeone l’ebbe scorto, fu illuminato dallo Spirito Santo e lo riconobbe per il Redentore del mondo. Prendendolo quindi, con giubilo immenso, fra le braccia esclamo: «Nunc dimittis – Ora, Signore, lascia andare in pace il tuo servo» Alle parole: «Quia viderunt – Perchè i miei occhi hanno visto il Signore», lo baciò teneramente. E all’espressione «Quod parasti – Che tu hai preparato» lo innalzò davanti all’arca dell’Altare, offrendolo a Dio Padre, per la salvezza misericordiosa del mondo. In quel mentre l’arca dell’altare risplendette come uno specchio trasparente, e si vide riflessa l’immagine del tenero, amabilissimo Pargoletto tutto rifulgente di luce. Con quel segno il Bambino Gesù affermava e dichiarava apertamente cha tutte le offerte dell’antico e del nuovo Testamento, da Lui ricevevano perfezione e compimento.
A quel fulgore Simeone esclamò teneramente: «Lumen ad revelationem gentium – É la luce che rischiarerà le nazioni». Poi rese il Bimbo alla Madre, dicendo: «Et tuam animam pertransibit gladius – E una spada trapasserà l’anima tua». La Vergine depose il Bambinello sull’altare ed offerse per riscattarlo due colombine di un candore meraviglioso. Parve anzi che il divino Infante le presentasse lui stesso, con la sua manina. Tali colombe rappresentavano la vita semplice e innocente dei fedeli che operano con discrezione, allontanando tutto ciò che è cattivo e scegliendo il buon grano, cioè imitando gli esempi sublimi dei Santi. Se posso così esprimermi, vorrei dire che in tal modo, i fedeli riscattano il Signore, cioè realizzano alcune cose comprese nella sua dottrina e ch’Egli, proprio per questo, non ha compiuto Lui stesso.
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