Santa Caterina da Siena, Patrona d’Europa (f)

Santa Caterina da Siena, Patrona d’Europa (f)

Quando:
29 Aprile 2023 h. 3:15 – 4:30
2023-04-29T03:15:00+02:00
2023-04-29T04:30:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dal Dialogo della Divina Provvidenza di S. Caterina da Siena

 

Dio Padre espone alcune verità su Sacramento del corpo di Cristo

 

Esponendo Dio Padre alcune verità sul sacramento del Corpo di Cristo, mostra con un insegnamento completo come l’anima passi dall’orazione vocale alla mentale. Si narra una visione che ebbe quest’anima devota.

Sappi, figliuola carissima, che l’anima acquista tutte le virtù nell’orazione umile, continua e fedele, unita a vera perseveranza. In essa deve perseverare, senza mai lasciarla, né per illusione di demonio, né per propria fragilità, cioè per pensiero o movimento che venisse dalla propria carne, né per discorsi di persone, poiché spesso il demonio si pone sopra le loro lingue, facendole parlare allo scopo di impedire la sua orazione. Su tutte queste difficoltà deve passare con la virtù della perseveranza. Oh! quanto è dolce a quell’anima e piacevole a me la santa orazione, fatta nella casa del conoscimento di se stessa e di me, aprendo l’occhio dell’intelletto col lume della fede e con l’affetto verso l’abbondanza della mia carità!

Questa carità si è fatta a voi visibile per mezzo del visibile Unigenito mio Figlio, che ve l’ha mostrata col suo sangue. Esso inebria l’anima, la veste del fuoco della divina carità, e le da in cibo il Sacramento, che io ho messo a vostra disposizione nel corpo mistico della santa Chiesa, cioè, il Corpo e il Sangue del mio Figlio, tutto Dio e tutto uomo, dandovelo a somministrare per le mani del mio Vicario, il quale tiene le chiavi di questo Sangue.

Questa è quella mistica locanda, la quale, come ti feci menzione, sta sul ponte per dare cibo e ristoro ai viandanti e pellegrini, che passano per la dottrina della mia Verità, affinché non abbiano a venir meno per debolezza. E’ un cibo che ristora o poco o molto, secondo il desiderio di colui che lo prende, in qualunque modo lo prenda, sacramentalmente o spiritualmente. Si prende sacramentalmente quando si fa la santa Comunione; spiritualmente, quando ci si comunica col santo desiderio, sia col desiderio della Comunione, sia col pensiero del Sangue di Cristo crocifisso, cioè, comunicandosi con quell’affetto di carità, che ha trovata e gustata nel Sangue di Cristo, perché vede che fu sparso per amore. Perciò vi si inebria e accende di santo desiderio, e vi si sazia, trovandosi piena solo della mia carità e di quella del prossimo.

Dove acquistò questa grazia? Nella casa del conoscimento di sé, e nell’esercizio della santa orazione, per cui arrivò a perdere l’imperfezione. Allo stesso modo i discepoli e Pietro, stando rinchiusi in vigilia e orazione, perderono la loro imperfezione e acquistarono la perfezione. Con quale mezzo? Con la perseveranza, condita dalla santissima fede.

 

 

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