Santa Caterina da Siena (f)

Santa Caterina da Siena (f)

Quando:
29 Aprile 2019 h. 3:15 – 4:30
2019-04-29T03:15:00+02:00
2019-04-29T04:30:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Da L’Anno liturgico di Dom Prosper Gueranger

 

Chi oserebbe intraprendere la narrazione dei meriti di Caterina, o anche solo di enumerare i titoli di gloria di cui si circonda il suo nome? Ella occupa uno dei primi posti tra le spose di Gesù: Vergine fedele, si unisce allo Sposo divino fin dai suoi primi anni. La sua vita, consacrata da un sì nobile voto, si svolge in seno alla famiglia, affinché sia in grado di adempiere le missioni sublimi che la Provvidenza le aveva destinato. Ma il Signore, che voleva nondimeno glorificare in lei lo stato religioso, le ispira, per mezzo della professione nel Terz’Ordine, di unirsi ai Frati Predicatori. Ne veste l’abito e per tutta la vita ne segue le regole. Fin dagli inizi si può riconoscere dal portamento di quella ancella del Signore, qualche cosa di celestiale; come se un angelo si fosse obbligato a venire ad abitare la terra per condurvi corporalmente una vita umana. La sua corsa verso Dio sembra irresistibile, dando l’idea di quello slancio che deve trascinare verso il Sommo Bene le anime glorificate, agli occhi delle quali egli già si mostra e si mostrerà per sempre. Il peso della carne minaccia invano di trattenere il suo volo: l’intensità delle penitenze la macera, la rende dolce e leggera. In questo corpo trasformato, sembra che la sola anima viva. Per sostenersi le basta il solo alimento dell’Eucaristia; e l’unione con Cristo diviene così completa, che le sue sacratissime piaghe s’imprimono sulle membra della vergine, facendola partecipare ai dolori della Passione. Pur vivendo ad altezze così sublimi, Caterina non resta estranea a nessuna della miserie dei suoi fratelli. Il suo zelo è di fuoco per le anime loro, la sua compassione per le loro infermità corporali è tenera come quella di una madre. Dio ha messo a sua disposizione la sorgente dei prodigi, che ella dispensa a piene mani tra gli uomini. La morte e le malattie cedono al suo impero, ed i miracoli si moltiplicano intorno a lei. Fin dai primi anni ha cominciato a godere comunicazioni divine, e l’estasi è divenuta il suo stato quasi abituale. I suoi occhi hanno visto spesso il nostro Redentore risorto, che le prodigava carezze e attenzioni. I misteri più grandi sono discesi alla sua portata, ed una scienza, che non ha niente di terrestre, illumina la sua intelligenza. Questa figliola, senza istruzione, detterà scritti sublimi, nei quali la penetrazione più profonda della dottrina celeste viene esposta con una precisione ed una eloquenza sovrumana, e con un accento che anche oggi penetra le anime. (…)

Presa completamente dalle gioie della Risurrezione, la Chiesa si rivolge a te, Caterina; a te, che segui l’Agnello, ovunque egli vada (Ap 14,4). In questo luogo di esilio, ove Egli non si fermerà più a lungo, ella non gode che ad intervalli della sua presenza; ti domanda, dunque: “Avresti veduto l’amato del mio cuore?” (Ct 3,3). Tu sei la sua Sposa, e lo è lei pure; ma per te non esistono più né separazioni né quel velo che impedisce la vista, mentre per lei il godimento è raro e rapido, e la luce ancora offuscata dalle ombre. (…)

Rendici partecipi, o Vergine, di quel tuo attaccamento filiale alla santa Chiesa che ti fece intraprendere cose così grandi. Tu ti affliggevi delle sue afflizioni, e ti rallegravi delle sue gioie, quale figlia devota. Noi pure vogliamo amare la Madre nostra, confessare sempre quel vincolo che ci unisce a lei, difenderla contro i suoi nemici, guadagnarle nuovi figli generosi e fedeli. Il Signore si servì del tuo debole braccio, o donna ispirata, per rimettere sulla sua cattedra il Pontefice, di cui Roma rimpiangeva l’assenza. Fosti più forte degli elementi umani che si agitano per prolungare una situazione disastrosa per la Chiesa. (…)

Prega pure per l’Italia che ti ha tanto amata, che fu così fiera delle tue glorie e di cui tu sei la Padrona. L’empietà e l’eresia oggi vi circolano liberamente; si bestemmia il nome del tuo Sposo, si propagano le dottrine più perverse ad un popolo smarrito, gli s’insegna a maledire tutto ciò che esso aveva venerato; la Chiesa è spesso oltraggiata, la fede, affievolita da un pezzo, minaccia di spegnersi: ricordati della tua patria, Caterina! è ora di accorrere in suo aiuto e di strapparla dalle mani dei suoi mortali nemici. Tutta la Chiesa spera in te per la salvezza di questa illustre provincia del suo impero: calma la tempesta, e salva la fede, in questo naufragio che minaccia di inghiottire tutto.

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