San Rafael N.O. (m)

San Rafael N.O. (m)

Quando:
27 Aprile 2022 h. 3:15 – 4:15
2022-04-27T03:15:00+02:00
2022-04-27T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dalle Lettere di san Rafael

 

 

La cella nel S. Cuore

8 marzo 1938

Dio e la sua volontà sono l’unica cosa che occupa la mia vita. Quello che prima era desiderio veemente, per la sua misericordia infinita si affievolisce a poco a poco. Com’è immensa la grazia di Dio, allorché Egli a poco a poco riempie un’anima! Come pian piano si chiarisce sempre più la vanità di tutto quel che è umano, e come si giunge, al contrario, a convincersi che in Dio solo si trova la vera sapienza, la vera pace, la vita vera, l’unico necessario e l’unico amore e desiderio dell’anima.  L’ altro giorno ero presso il Reverendo Padre Abate. Mi ero recato da lui per chiedergli di concedermi una penitenza per questo santo tempo di Quaresima, cosa che egli mi rifiutò. Ma, in cambio, mi disse che il giorno di Pasqua mi avrebbe dato la cocolla monastica e lo scapolare nero. Quale gioia provai, o Buon Gesù! Avrei voluto abbracciare il Padre Abate… Egli è troppo buono con me. Già da tempo com’era grande il mio desiderio di poter ricevere la cocolla… Quale grande felicità mi diede il pensiero che tra poco nulla mi avrebbe reso diverso da un vero religioso (eccettuata la tonsura, che non potrei portare). Ma dopo essermi recato a ringraziare il Signore per questo dono compresi con chiarezza che, in me, non c’era che vanità. Ho percepito che è un onore che mi fa la comunità; e questo fatto mi getta nella desolazione più di qualunque altra cosa. Ah! se egli mi avesse dato l’abito di un converso, come gli avevo proposto… sarebbe stata un’a tra cosa; ma questo non m’importa, non mi turba. In marrone o in bianco, con o senza cocolla, sono lo stesso dinanzi Dio. Mi è indifferente tutto quello che è esteriore… Voglio solo amar Dio, e questo lo faccio nel mio intimo e senza che gli uomini se ne accorgano. Mi è indifferente, Signore, sperimentare l’onore o il disprezzo. La gioia vana e un po’ infantile di rivestire la cocolla si è già calmata. Vorrei, Signore, che nulla al mondo possa turbarmi, né che alcuna creatura mi tolga la pace e la serenità che provo, nel non amare altro che la tua volontà.  E vedo cosi, Signore, che tutto è vanità. Che Tu non sei né nell’abito né nella tonsura. E allora? Tu sei, Signore, solo nel cuore distaccato d tutto. Tu trovi le tue delizie, buon Gesù, mio divino diletto… ah! Signore, che cosa dico mai? Tu trovi le tue delizie nel cuore dell’uomo. Ecco, ti offro il mio.

Lasciami abitare nel tuo Cuore, lì pongo la mia cella. Lasciami riposare accanto a Te. Lasciami vivere solo e spoglio di tutto accanto al tuo Cuore Divino; e infischiarmi degli abiti, delle tonsure e … delle barbe di tutti i conversi del mondo. Io sarò sempre lo stesso per Te, non è così, Gesù?

Quanto il mondo è ignorante e puerile! Quale gioia ci procura un vestito e quale tristezza una nuvola! Con quale facilità ci consideriamo felici per una puerilità, e siamo abbattuti e sconvolti per un nonnulla. Come siamo niente…, come viviamo sul piano esteriore, senza pensare che tutto è niente, eccettuato l’amarti e il servirti, Te, mio Gesù! Vorrei, Signore, trascorrere questa Quaresima nel morire a poco poco riguardo a tutto quello in cui sono ancora mancante, per vivere unicamente per Te; affinché un giorno Tu mi conceda, Signore, di penetrare nella piaga del tuo costato e di farvi la mia cella accanto al tuo Cuore Divino… Me lo permetterai? Lo chiedo con fervore alla Santissima Vergine Maria. Così sia.

 

 

 

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