San Rafael Arnáïz Barón (m)

San Rafael Arnáïz Barón (m)

Quando:
26 Aprile 2021 h. 3:15 – 4:15
2021-04-26T03:15:00+02:00
2021-04-26T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dagli Scritti di san Rafael

 

Sia benedetto il Signore! Una gran pace invade la mia anima, per un suggerimento qualsiasi che viene da Lui, dopo o una tentazione o una prova. Un buon pensiero, una frase letta in un libro, una frase del Vangelo basta per dissipare le mie tenebre e riempire la mia anima di luce.

Sia benedetto Dio, mille e mille volte benedetto per il suo servo Rafael che non sa come ringraziare per un beneficio così grande e solo desidererebbe inabissarsi nel suo nulla per glorificare la grandezza dei Signore. La mia vita è un continuo cambiamento di desolazioni e di consolazioni. Quelle sono tristezze e dolori, a volte molto profondi, pensieri che mi turbano, tentazioni che mi fanno soffocare. Le consolazioni sono la stessa cosa, ma al contrario … gioie interiori sconosciute, desiderio di soffrire e amore alla croce di Gesù, che riempiono la mia anima di pace, nella mia solitudine e nei miei dolori, che non cambierei con niente al mondo. L’altro giorno vedevo tutto nero. La mia vita scura e chiusa in infermeria, senza aria e senza luce, senza niente che mi aiutasse a sopportare il peso che Dio mi ha dato, malattia, silenzio, abbandono, non so, la mia anima soffriva molto, il ricordo del mondo, la libertà, mi dava ombra. I miei pensieri erano tristi, mi vedevo senza amore di Dio, dimenticato dagli uomini, senza fede e senza luce. Mi pesava l’abito avevo freddo e sonno, non so, sì metteva tutto insieme, l’oscurità della chiesa mi intristiva, guardavo al tabernacolo e non mi diceva niente, mi vedevo come morto in vita. Questo erano i miei pensieri l’altro giorno, prima di ricevere la comunione. Avrei voluto morire, ma senza sofferenza. Vidi dopo che era una tentazione. Con l’anima in questo stato mi apprestavo a ricevere la comunione. Avevo finito di mettermi in ginocchio, con il desiderio di chiedere a Gesù consolazione per il mio spirito, quando sentii un fervore molto grande e un amore immenso a Gesù, una dimenticanza assoluta di tutti i pensieri di prima ricordando alcune parole che credo Gesù mi ispirò in quel momento.  ‘lo sono la risurrezione e la Vita’. Come esprimere quanto la mia anima fu consolata! Quasi piangevo di gioia al vedermi ai piedi di Gesù, come sepolto e vivo. Le mie mani stringevano il crocifisso, e il mio cuore avrebbe voluto morire, ma per amore di Gesù adesso, per amore alla vera vita, alla vera libertà. Avrei voluto morire in ginocchio, abbracciato alla croce, amando la volontà d Dio, amando la mia infermità, la mia chiusura, il mio silenzio, la mia solitudine, amando i miei dolori che in un momento di luce e con una briciola di amore di Dio si dimenticano tanto presto. Come mi sembrava tutto piccolo … come tutto scompariva davanti all’immensa bontà di un Dio che si china su di me per dirmi – perché soffri? lo sono la salvezza, sono la Vita. Cosa cerchi qui? Gesù’ buono, se gli uomini  sapessero che cosa significa amarti nella croce! Se gli uomini sospettassero che cosa significa rinunciare a tutto per te! Quanta allegria vivere senza volontà! Che tesoro grande è non essere niente, essere l’ultimo! Che tesoro grande è la croce di Gesù, e come si vive bene abbracciato a lei, nessuno lo può sospettare. E’ qui la mia vita di oblato cistercense – soffrire, patire – e amare con frenesia tutto quello che Dio nella sua infinita bontà vuole mandarmi. Non so, posso solo dire che nell’amore alla croce di Cristo ho trovato la vera felicità, e sono felice, assolutamente felice, come nessuno può sospettare, quando abbraccio la croce insanguinata e vedo che Gesù mi vuole, nonostante le mie miserie, le mie negligenze, i miei peccati.

 

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