Dai Discorsi di S. Paolo VI
Due cose per fare la santità
Ma allora, voi domanderete, che cosa è questa santità?
Figliuoli carissimi: la risposta è piuttosto difficile; ma voi forse la capite subito: occorrono due cose per fare la santità: la grazia di Dio e la buona volontà. Avete voi queste due cose? sì? Allora siete santi!
Intendiamoci: la santità è unica: consiste nell’essere uniti a Dio, vitalmente, mediante la carità; ma si realizza in tante forme diverse, e anche in tante misure diverse. È diversa la bontà, cioè la santità, d’un bambino dalla bontà d’una persona adulta; è diversa la bontà d’un uomo da quella di una donna; la bontà d’un soldato è diversa da quella, per così dire, d’un malato, o d’un vecchio! ogni condizione di vita ha le sue virtù particolari. Ogni persona, possiamo dire, ha la sua propria maniera di realizzare la santità, a seconda delle proprie attitudini e dei propri doveri. Ma quello che dobbiamo ricordare è questo: ognuno di noi è chiamato ad essere santo, cioè ad essere veramente buono, veramente cristiano.
È difficile? sì e no. È difficile, se contiamo soltanto sulle nostre forze; è difficile, se ci lasciamo impaurire dagli ostacoli che certamente incontriamo, dentro e fuori di noi; è difficile, se prendiamo di mala voglia la nostra vocazione cristiana: chi vuol essere cristiano a metà, sente doppiamente il peso degli impegni cristiani.
Ma chi è coraggioso e chi pone nel Signore la sua fiducia (cioè chi prega, chi ascolta la parola del Signore e si conserva nella sua grazia) trova facile la santità, anzi la trova bella, la trova felice. Soltanto quelli che sono veramente buoni, i santi, sono felici.
Dunque, Figli carissimi, vi diremo: ascoltate la grande chiamata che la Chiesa del Concilio rivolge a tutti i Fedeli: siete santi; dunque siate santi! Tutti, sempre! È facile! è bello! è doveroso! è degno di chi vuol essere vero uomo e vero cristiano!
Views: 1