Dal libro delle Opere divine di s. Ildegarda di Bingen
Le vesti della Giustizia, intessute dagli Apostoli
Ma prima della fine di questi giorni, cioè prima che sia trascorso il tempo della debolezza muliebre, la giustizia che con l’anello nuziale il figlio di Dio aveva affidato ai suoi discepoli inviandoli in tutta la terra si leverà e mostrerà come l’iniquità delle genti ha insozzato e strappato la veste che aveva ricevuto dagli apostoli.
Matteo, d’indole mite e d’intelligenza poco profonda, offrì agli uomini il suo insegnamento in modo piacevole e facile, proponendo la dottrina degli apostoli e tenendola come maestra della propria. Così convertì alla vera fede di Dio molta gente con la sua predicazione dolce come il miele, poiché data la mitezza dei suoi modi la gente beveva la sua dottrina come bambini che succhiano il latte; e lo Spirito Santo gli rimase sempre vicino, in modo che scrivesse fedelmente dell’incarnazione del figlio di Dio. Ed egli con la seta della devozione fece una camicia, che significa la contrizione bene ordinata e luminosa come la luce del giorno, e con essa rivestì la giustizia, e per lei si lasciò condurre al martirio.
Tommaso invece fu un uomo dagli atteggiamenti forti e coraggiosi e non si convertì con leggerezza a qualsiasi causa né dette facilmente il suo assenso a qualsiasi cosa; credeva solo a ciò che vedeva, né volle accettare le realtà interiori e invisibili prima che gli venissero mostrati dei segni. È utile del resto che dalle opere si conoscano i segni, poiché le cose corporee si vedono corporalmente mentre le cose spirituali si comprendono spiritualmente, e di un uomo si sa che è spirituale dalla santità delle opere. Così Tommaso convertì molta gente a Dio e rivestì la giustizia di una lunga veste tessuta di seta verde da indossare sopra la camicia, ed essa splendette come un raggio di sole, quando con la rettitudine dell’intenzione buona la adornò e la fece brillare ovunque, distogliendo dagli idoli i cuori degli increduli per convertirti a Dio e offrendosi col martirio al suo Signore.
Pietro intessé una tunica di bisso e di porpora quando con dolcezza e valorosamente fece propaganda per la rettitudine; e con essa rivestì la giustizia, cioè con gli ordini ecclesiastici, e soffrì molte tribolazioni nel corpo e nell’anima. (…)
Dio scelse infatti i dodici apostoli fra persone di carattere diverso, come già aveva scelto i dodici profeti, poiché Dio è mirabile; e dopo trovò una scintilla e l’accese col suo fuoco, Paolo, e in lui operò molti miracoli; perché i suoi segni li produce tanto nelle persone fiere e indomite come in quelle dolci e miti, affinché la gente non li rifiuti dicendo che realizza i suoi miracoli solo nei buoni. Lo Spirito Santo coronò tutte le dottrine degli apostoli in Paolo, la cui mente si ergeva come un alto monte e che era fiero come un leopardo, accanito in ogni conquista, convinto di poter portare a compimento tutto ciò che voleva; la scintilla della lealtà lo Spirito Santo l’aveva trovata già presente in lui, perché perseguitava gli apostoli non per invidia o per odio, ma per amore dell’antica legge.
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