Dall’omelia di San Giovanni Paolo II
in memoria di san Luigi Gonzaga a 400 anni dalla morte
Cari giovani,
Questo è il giorno fatto dal Signore!
Giorno di gioia è questo, perché segnato dal ricordo di (…) san Luigi Gonzaga, il Santo della gioventù. Sono, pertanto, veramente lieto di rievocare insieme a voi la sua memoria e il suo esempio, in occasione del IV centenario della morte, avvenuta a Roma il 21 giugno del 1591. 400 anni or sono egli moriva, a soli 23 anni, invocando il nome di Gesù, stringendo il Crocifisso in una mano e nell’altra una candela ardente, simbolo di quella vita soprannaturale, ricevuta in dono nel sacramento del Battesimo.
Una simile morte, confortata dalla benedizione del Papa Gregorio XIV, rappresentava il coronamento di una esistenza permeata interamente dalla grazia e dall’amore divino. Una vita consacrata totalmente a Dio; una esistenza consumata nel servizio appassionato dei fratelli. Servendo gli ammalati, contrasse anch’egli la peste e si spense tra sofferenze indicibili senza, tuttavia, mai perdere la serenità dello spirito.
San Luigi è senz’altro un santo da riscoprire nella sua alta statura cristiana. È un modello da additare anche alla gioventù del nostro tempo, un maestro di perfezione ed una sperimentata guida verso la santità. “Il Dio che mi chiama è Amore – si legge in uno dei suoi appunti -, come posso arginare questo amore, quando per farlo sarebbe troppo piccolo il mondo intero?”.
(…) Nella sua breve, ma intensa esistenza si avverte la freschezza del Vangelo divenuto vita vissuta. Egli è un autentico testimone di Cristo, che risponde senza paura alle sfide del mondo. Diventa, così, un maestro da seguire, un modello da imitare. Sì, una figura che provoca anche l’universo giovanile del nostro tempo, diviso tra l’intima tensione a dare un significato pieno alla vita e le mode superficiali della cultura individualistica e del consumismo edonista. Come Cristo, anche Luigi è diventato “segno di contraddizione”. Egli provoca ciascuno di voi, carissimi ragazzi e ragazze, conterranei di così fulgido esempio di santità. (…) Siate i testimoni di Cristo in questo nostro mondo! Egli vi invia come operai nella sua vigna (cf. Mt 20, 7): voi siete gli operai del Vangelo. Il Vangelo è – sì – esigente, ma vale veramente la pena di seguirlo e di seguirlo con fedeltà. Guardate a san Luigi Gonzaga! Ancor oggi, pur in un’epoca lontana dalla sensibilità culturale e spirituale del suo tempo, egli vi indica una esaltante missione da compiere. “Dio ci chiama – scriveva nell’ultima lettera alla madre pochi giorni prima di morire – a quel sommo Bene che cerchiamo con tanta negligenza”. (…) “Tutto quello che Dio fa è ben fatto”!, vi ricorda san Luigi Gonzaga.
Sì, Cristo vi chiama ad assumere le vostre responsabilità nella Chiesa e nella società. Soltanto in questa ottica vocazionale dell’esistenza, acquista senso la castità matrimoniale e quella dei chiamati al sacerdozio presbiterale e alla vita consacrata. Cristo vi chiama alla libertà, alla verità, all’amore. Alla libertà che attraverso la verità, basandosi sulla verità, si fa sempre amore; e non c’è altro senso della libertà se non questo; non c’è libertà per la libertà; è un vuoto. Il profondo senso della libertà consiste nell’amare, nell’essere capace di dare se stessi; ecco la dimensione propria del nostro essere umano, del nostro essere creati ad immagine di Dio. E Cristo vi chiama ad una tale libertà. Vi chiama alla santità. Non abbiate paura di questa parola! Sebbene il Vangelo contenga alcune parole che sembrano dure, come quando dice che si deve perdere la propria vita per il Vangelo, la parola sembra dura ma in realtà è splendida. Cristo vi chiama, vi invita ad abbracciare con generosità le varie vocazioni, le diverse vocazioni particolari, secondo i diversi carismi. Tutte queste vocazioni sono finalizzate ad un unico scopo: alla edificazione della vita umana come degna dell’uomo, all’edificazione della famiglia umana e poi, attraverso l’una e l’altra, alla realizzazione del Regno di Dio. Vi chiama alla santità, a “perdere”, cioè, per Lui la vostra vita! Vi invita ad abbracciare con generosità le varie vocazioni particolari, tutte finalizzate all’unico scopo: l’edificazione della famiglia umana e la realizzazione del Regno.
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