San Benedetto Abate (S)

San Benedetto Abate (S)

Quando:
11 Luglio 2018 h. 3:15 – 4:30
2018-07-11T03:15:00+02:00
2018-07-11T04:30:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dal Primo Sermone per la festa di San Benedetto
del Beato Guerrico

Beato l’uomo che dimorerà nella sapienza

Beato l’uomo che dimorerà nella sapienza, che mediterà sulla giustizia e che penserà nel suo cuore allo sguardo sempre presente di Dio. Con quale congruenza queste parole siano state cantate in lode del beato Benedetto, lo può facilmente capire chiunque di voi, a cui non siano tuttavia sconosciute la sua vita e il suo insegnamento. Con quale utilità invero possano essere prese per insegnare la nostra vita, ce lo mostra lo stesso aspetto in sé di queste parole, che raccomanda quelle cose di cui niente è più utile nella vita: sapienza, giustizia, timore di Dio insieme anche alla ricompensa che è la beatitudine. Beato, dice, chi dimorerà nella sapienza1. Proprio questa è la beatitudine, questa è la sapienza, se dimori nella sapienza, per conservarla con perseveranza: non sarà infatti subito beato chi l’avrà trovata, ma chi l’avrà conservata. Certamente la Scrittura dice: Beato chi trova la sapienza, ma non si è fermata qui, ha anzi aggiunto: e chi abbonda nella prudenza, affinché ovviamente non si creda che il solo averla trovata sia sufficiente per ottenere la beatitudine, qualora, una volta trovatala, tu non ti trattenga con quella e in quella, e tu non ti compiaccia di abitare e mangiare con lei; e affinché tu non ti allontani dal suo insegnamento fino a quando, meditando sulla giustizia e pensando allo sguardo sempre presente di Dio, tu possa abbondare nella prudenza.

E così alcuni, …, sono respinti a causa della superbia del cuore lontano dalla sapienza, che avevano trovato; altri, come si vede in Salomone, sono trascinati via dalla lusinga della carne. Altri invece per la leggerezza e l’incostanza della mente, incappati in un leggero turbamento, la lasciano: sono naturalmente coloro che credono  per un certo tempo e nell’ora della tentazione vengono meno11. Ora, perché vengono meno? Perché non hanno radici12 da cui siano tenuti. Ma in che modo potranno mettere radici, se non si fermano? Quale pianta mai mette radici, se non resta nel luogo in cui è stata piantata? Così il giusto, piantato nella casa del Signore, non potrà né mettere radici, né rafforzarsi nella carità se non tramite la sosta e la stabilità in un luogo. Ora se non si sarà radicato, non potrà fiorire, né portare frutto che rimanga. E per quanto sembrerà fiorire con un inizio di qualche speranza, di lui si dirà: E fiorito tutto prima della messe e ha germogliato un frutto immaturo. E secondo un altro profeta: Se avrà dato frutto, lo mangeranno degli stranieri.

Vuoi sapere ora quanto sia necessaria la stabilità in un luogo, per dimorare nella sapienza, e per poter mettere radici e dare frutti nel perdurare del tempo? Interroga tuo padre Benedetto e ti annuncerà che il recinto del monastero e la stabilità in comunità sono il luogo ideale, per portare il frutto di quasi tutte le virtù, delle quali tesse un lungo elenco.

 

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