Sacratissimo Cuore di Gesù (S)

Sacratissimo Cuore di Gesù (S)

Quando:
11 Giugno 2021 h. 3:15 – 4:15
2021-06-11T03:15:00+02:00
2021-06-11T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Da «L’Araldo del Divino Amore» di Gertrude di Helfta

 

Un giorno, al momento dell’offertorio desiderò con desiderio veemente conoscere quale offerta avrebbe potuto consacrare al Padre, in eterna lode. A questo il Signore rispose così: «Preparandoti oggi a ricevere il sacramento salutare del mio Corpo e del mio Sangue potrai acquistare certamente questo triplice beneficio, oggetto del tuo desiderio, durante questa S. Messa; cioè godrai della mia amorevole dolcezza, e come liquefatta sotto l’ardore della mia divinità, ti scioglierai in me, così come l’oro si unisce all’argento, così che sarà questo prezioso “elettro” ad essere degno di essere da te offerto al Padre in lode eterna e da cui tutti i santi riceveranno una perfetta ricompensa. » Persuasa da queste parole fu infiammata da un tale desiderio che non le parve difficile, riandare con slancio verso questo sacramento di salvezza. (…)

Un giorno a Messa, al momento dell’elevazione dell’ostia, poiché Gertrude offriva questa ostia sacrosanta a Dio Padre in degna riparazione di tutti i peccati e in supplenza di tutte le negligenze, ebbe coscienza che la sua anima, presentata a Dio Padre, riceveva quello stesso sguardo di compiacenza accordato a Cristo Gesù, splendore e immagine della gloria del Padre, Agnello di Dio senza macchia, che nello stesso momento si offriva a Dio Padre sull’altare per la salvezza dell’universo. Dio Padre vedeva lei attraverso l’umanità perfettamente innocente di Gesù Cristo, senza macchia e purificata da ogni peccato, e attraverso l’eccellenza infinita della divinità dello stesso Gesù, ricca e abbellita della stessa pienezza di virtù di cui risplende la divinità gloriosa attraverso l’umanità santissima dello stesso Gesù.

Dopo la comunione, mentre si raccoglieva in se stessa, il Signore le si mostrò sotto la figura di un pellicano come lo si rappresenta abitualmente nell’atteggiamento di trafiggersi il cuore con il becco. Piena di meraviglia chiese: «Signore che cosa vuoi insegnarmi con questa allegoria?» Il Signore rispose: «Che tu consideri quale ardore di amore infinito mi spinge a consegnare questo dono così prezioso, poiché – se non fosse improprio parlare così – preferirei piuttosto che questo dono portasse come conseguenza la mia morte, piuttosto che privarne un’anima amante. Considera inoltre l’effetto meraviglioso di questo alimento, che vivifica la tua anima con una vita che dura in eterno, come il piccolo del pellicano è vivificato dal sangue ricevuto dal cuore paterno».

 

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