Da “L’araldo del Divino Amore“ (I, 13, 2.3) di S. Gertrude
Testimonianza dei miracoli
Un’altra volta, nel tempo della raccolta delle messi siccome pioveva più del giusto e per questo motivo tutte le raccolte di cereali e di altri frutti si trovavano compromesse ed erano state moltiplicate le preghiere, lei un giorno pregando come facevano le altre, insistette presso i l Signore e lo piegò, con una insistenza così efficace che ottenne da Lui la promessa formale che a motivo di lei avrebbe addolcito quelle intemperie; cosa che fece. Infatti l il giorno stesso, malgrado l’accumularsi di numerose nubi, il sole tuttavia inondò luminosamente con i raggi del suo splendore tutta la campagna.
Ma a sera dopo cena, mentre la comunità usciva nel chiostro per terminare un qualche lavoro, un sole splendente brillava ancora mentre nubi cariche di pioggia invadevano il cielo. (Geltrude) allora gemendo dal profondo del cuore disse al Signore – e io stessa l’ho sentita: ”O Signore, Dio dell’universo, non desidero che tu obbedisca, come costretto dalla mia in degnissima volontà; ma se la tua smisurata bontà a causa mia si degna di trattenere questa pioggia contro l’onore della tua giustizia, ti prego piuttosto lascia scorrere la pioggia e si compiamola tua inalterabile volontà”. Cosa mirabile! Non aveva ancora finito di parlare ed ecco una folgore un tuono e gocce di pioggia irrompevano con impeto repentino. Allora stupefatta disse al Signore: “Si trattenga la tua bontà, Dio clementissimo, se a Te piace, fino a quando noi abbiamo potuto portare a termine il lavoro che l’obbedienza ci ha ordinato.” A questa domanda il Signore, benevolo, trattenne quella tempesta fino a che la comunità ebbe compiuto il lavoro prescritto. Compiuto quello mentre ancora la comunità era all’aperto subito si riversò una pioggia talmente impetuosa, con lampi, folgori e tuoni, con una violenza tale che quelle che si erano attardate nel cortile ne ritornarono completamente bagnate.
Views: 0
