Presentazione del Signore (f)

Presentazione del Signore (f)

Quando:
2 Febbraio 2024 h. 3:15 – 4:15
2024-02-02T03:15:00+01:00
2024-02-02T04:15:00+01:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dalle Omelie di S. Aelredo (Om. 80)

 

La Presentazione di Gesù al Tempio

Il santo Simeone certo non aveva visto il Cristo ma la fede aveva destato il suo affetto, e la fede a sua volta gli veniva dall’ascolto. Sì, egli aveva imparato dai profeti che il Cristo sarebbe venuto, aveva imparato il modo in cui sarebbe venuto, aveva imparato la forma in cui sarebbe venuto, aveva infine imparato perché sarebbe venuto. Aveva ascoltato che certo il Figlio di Dio sarebbe venuto. In che modo? Nella carne. Sotto che forma? Se ti interessa la sua bellezza, certo egli viene come il più bello tra i figli dell’uomo; se la sua dolcezza, il suo spirito è più dolce del miele; se il suo comportamento, è mite e umile di cuore, misericordioso fino a chiamare i pubblicani e le prostitute, compassionevole nei nostri confronti fino a prendere su di sé la nostra debolezza, pieno di carità fino all’amore per i nemici, capace di sopportazione fino alla morte. E un essere tanto armonioso, tanto dolce, tanto pieno di virtù per che cosa poteva venire? Certo per redimerci, una volta redenti per giustificarci, una volta giustificati per glorificarci.

Ascoltando cose del genere e altre simili da parte dei profeti, e leggendo nelle Scritture, il santo Simeone veniva mosso da uno straordinario, ineffabile affetto verso quell’essere sì bello, sì grande, sì dolce in se stesso e sì utile per noi. A quest’affetto così desto e così atto a destare, così commosso e così commovente, tanto appassionato, infuocato, imperioso si fa incontro la volontà, applaude la ragione; e così si crea un ardente amore, come un germoglio di relazione spirituale.

E mosso dallo Spirito si recò al tempio. Anche Gesù si recava al tempio; un luogo certo adatto all’incontro del Verbo con l’anima. Egli va cercato per ogni dove, ma va trovato nel tempio…

È chiaro, nel tempio. Cerca dunque per ogni dove, cerca in tutti, cerca presso tutti, passa e ripassa da ciascuno, al fine di poter finalmente passare al luogo della tenda gloriosa fino alla casa di Dio. Là troverai. E mosso dallo Spirito si recò al tempio. Mosso dallo Spirito, si dice. Quelli infatti che vivono mossi dalla carne non possono piacere a Dio.

Allora, mentre i genitori portavano il bambino Gesù, anche lui lo prese tra le braccia. Ecco l’amore che trova il compimento in un comune sentire, che attua il congiungimento nell’amplesso, che gusta nell’esercizio dell’affettività. Fratelli, fratelli, qui la lingua taccia, la voce si raffreni. Fino a questo punto ha potuto comunque esprimersi, ma qui non vi è nulla di più desiderabile del silenzio. Questi sono i segreti dello sposo e della sposa, le delizie riservate a loro cui un estraneo non può comunicare. Il mio segreto è per me, il mio segreto è per me. Dov’è mai, o sposa, il tuo segreto per te? Tu sola fai l’esperienza di quanto esso sia dolce allorché in un bacio spirituale si incontrano e si uniscono lo spirito creato e l’increato per essere due in uno, anzi due uno, giustificante al pari che giustificato, santificante al pari che santificato, deificante al pari che deificato. A ogni modo dirò quel che forse voi sperimentate meglio e più distintamente. È la lingua dell’amore: solo chi ama la capisce. (…)

 

 

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