Dai Padri del XII secolo
Dai Sermoni del beato Aelredo, Abate (40.1)
“Non temete; ecco, io vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo Oggi, nella città di Davide è nato per voi il salvatore del mondo, che è Cristo Signore” (Lc 2, 10-11) La notizia che l’Angelo annuncia al mondo, oggi devo giustamente raccomandarla alla vostra carità. Ormai è stato pubblicato un editto da aperte di Dio, nostro imperatore per censire tutto il mondo, tutto il mondo è soggetto al nostro imperatore, cioè a Dio. I suoi legati sono stati inviati per tutto il mondo, per descriverlo e farne censimento. Questi rappresentanti sono gli apostoli e i santi predicatori, dei quali per tutta la terra si è sentita la loro voce, e ai confini del mondo la loro parola, per descrivere tutto il mondo. (Sl 18,5; Rm 10,15)
Dai Sermoni del beato Guerrico, Abate (In Nat 1)
Per questo un piccolino è nato per noi, e, Dio di Maestà, svuotando se stesso, non si è reso solo conforme al corpo terreno dei mortali, ma persino all’età della debolezza e piccolezza degli infanti. O beata infanzia, la cui debolezza e stoltezza sono più forti e sagge di tutti gli uomini, perché certamente la potenza di Dio e la sapienza di Dio compiono le loro opere nelle nostre spoglie, opere divine in spoglie umane! Proprio così: la debolezza di questo infante trionfa sul principe del mondo, lega il forte armato. Fa prigioniero il crudele tiranno e scioglie e libera la nostra prigionia…O sacra e dolce infanzia, che hai nuovamente riversato la vera innocenza nell’umanità, grazie alla quale ogni età può ritornare alla beata infanzia, e può diventare conforme a te non per la piccolezza delle membra, ma per l’umiltà del cuore e la dolcezza dei comportamenti!
Dai Sermoni di san Bernardo Abate (Nat 5)
La fonte zampilla già, ma ancora in se stessa, soltanto “E il Verbo era presso Dio, abitante una luce inaccessibile” …Da principio il Signore diceva. “Ho pensieri di pace e non di sventura” Ma ecco, i pensieri di pace divennero opera di pace: “Il Verbo si fece carne ed abitò tra noi” Egli abita pienamente nei nostri cuori con la fede, abita nella nostra memoria, nei nostri pensieri e scende fino nei meandri della nostra fantasia. Prima dell’incarnazione infatti l’uomo non riusciva a pensare a Dio se non attraverso l’immagine che di Lui si faceva nel proprio cuore. Dio era assolutamente incomprensibile e inaccessibile, invisibile e inimmaginabile. Ora invece egli volle diventare comprensibile, visibile e immaginabile.
Dalla VI Meditazione di Guglielmo di St. Thierry
Non è solo il tuo discepolo amato ad aver trovato la strada per salire lassù, e non solo a lui è stata mostrata la porta aperta nel cielo. Pubblicamente l’hai dichiarata a tutti, non attraverso un banditore o un qualsiasi profeta, ma tu stesso, dicendo: Io sono la porta, se qualcuno entrerà per me sarà salvo. (Gv 10,9) Tu dunque sei la porta. E quando dici: Se qualcuno entrerà per me, ti si vede aperto a tutti coloro che vogliono entrare. Ma se anche vediamo la grande porta aperta nel cielo, noi che siamo sulla terra, a cosa ci giova, se là non possiamo salire? Paolo risponde: Colui che ascende è lo stesso che anche discende. (Cfr Ef 4,10) E chi è? L’Amore. E davvero Signore l’Amore che è in noi sale verso di te là in alto, perché l’Amore che è in te è disceso qui fino a noi. Poiché ci hai amato sei disceso fino a noi; amandoti saliremo lassù, dove sei. Ma poiché sei tu stesso a dire. Io sono la porta. Per te stesso ti prego, apri a noi te stesso, perché si riveli con maggior evidenza di quale casa tu sei la porta, quando e per chi aperta. La casa di cui Tu sei la porta, lo abbiamo già detto, è il cielo che il Padre abita, del quale si legge: Il Signore ha nel cielo il suo trono (Sl 10,4)
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