Dal Discorso 233 di S. Agostino
Sostegno nelle prove è la speranza nella risurrezione.
Avete ascoltato il racconto della resurrezione di Cristo come ci è riferito dal Vangelo, e sapete anche che nella resurrezione di Cristo la nostra fede trova la sua stabilità. Alla passione di Cristo infatti credono anche i pagani, gli empi e i Giudei, ma alla resurrezione di Cristo credono solo i cristiani. Con accezione simbolica, la passione di Cristo raffigura le miserie della vita presente, mentre la sua resurrezione ci mostra la felicità della vita futura. Al presente dunque sottoponiamoci alle fatiche, ma sperando nei beni futuri, poiché ora è tempo d’operare, poi verrà il tempo della ricompensa. Chi è stato svogliato nell’eseguire le opere, solo se dotato di faccia tosta potrà esigere che gli venga data la ricompensa. Avete ascoltato quel che disse ai discepoli il Signore risorto. Li mandò a predicare il Vangelo, ed essi così fecero: il Vangelo è stato predicato e l’annunzio è giunto fino a noi. Veramente, per tutta la terra s’è diffuso il loro bando e le loro parole agli estremi confini della terra. Cammina cammina, il Vangelo è giunto fino a noi e fino alle estremità della terra. Parlando ai suoi discepoli, fissava in poche linee quel che noi avremmo dovuto fare e quel che avremmo potuto sperare. Lo avete ascoltato in atto di parlare. Diceva: Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo. Da noi si esige la fede e ci si dona la salvezza. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo. Preziosa la promessa, dono gratuito l’esecuzione del comando.
(…) Tale e tanta infatti è la grandezza della tua misericordia, che da te proviene a noi uomini la sanità che gode questa nostra carne mortale, non solo ma si estende anche al corpo degli animali. Immensa infatti è la grandezza della tua misericordia. Ma allora, cosa darai ai tuoi figli? Ecco, tu, Signore, salverai gli uomini e i giumenti. A noi non darai nient’altro? Darai a noi solo quello che concedi a ogni altro uomo, anzi agli stessi animali? Non le stesse cose: è scontato.
Ma allora che cos ‘altro? Ascolta! Quanto ai figli dell’uomo, essi spereranno all’ombra delle tue ali, si inebrieranno all’abbondanza della tua casa e li disseterai al torrente delle tue delizie, poiché presso di te è la fonte della vita. La fonte della vita è Cristo. Avevamo la stessa salute degli animali finché non venne a noi la sorgente della vita. La sorgente della vita venne a noi e per noi morì. Ricuserà di darci la sua vita dopo che ci ha fatto dono della sua morte? Ecco la salvezza che non è vana. Perché non è vana? Perché non passa. (…) Mettetevi dinanzi allo sguardo due uomini. Sù, elevatevi nella fede, e che il vostro cuore si desti! Ricordate l’uomo ad opera del quale siamo stati tratti in inganno e l’uomo da cui siamo stati redenti. Era forse un figlio dell’uomo quel primo uomo? Adamo era un uomo ma non un figlio di uomo, ed è per questo che Cristo Signore spesse volte si dà il nome di Figlio dell’uomo: perché noi con la mente riandiamo a quell’uomo che non fu figlio di uomo e ci ricordiamo che da questo abbiamo ricevuto la morte, dall’altro la vita, da questo il peccato dall’altro la remissione dei peccati, da questo la schiavitù dall’altro la libertà, da questo la condanna dall’altro la assoluzione.
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