Mercoledì nella Settimana dell’Unità dei Cristiani

Mercoledì nella Settimana dell’Unità dei Cristiani

Quando:
22 Gennaio 2025 h. 3:15 – 4:15
2025-01-22T03:15:00+01:00
2025-01-22T04:15:00+01:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dalle Catechesi di Giovanni Paolo II (12/8/87)

 

L’incarnazione, base del mistero della Chiesa come Corpo di Cristo 

In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre . . ., afferma ancora Gesù, ossia per opera dello Spirito Santo si chiarirà pienamente il mistero dell’unità del Padre e del Figlio: Io nel Padre e il Padre in me. Tale mistero, infatti, lo può chiarire solo lo Spirito che scruta le profondità di Dio (cf. 1 Cor 2, 10), dove nella comunione delle Persone è costituita l’unità della vita divina in Dio. Così si illumina anche il mistero dell’incarnazione del Figlio, in relazione ai credenti e alla Chiesa, ancora per opera dello Spirito Santo. Dice infatti Gesù: In quel giorno (quando gli apostoli riceveranno lo Spirito di verità) voi saprete (non soltanto) che io sono nel Padre, (ma anche che) voi (siete) in me e io in voi (Gv 14, 20). L’incarnazione è perciò il fondamento della nostra figliolanza divina per mezzo di Cristo, è la base del mistero della Chiesa come corpo di Cristo.

Ma qui è importante notare che l’incarnazione, anche se riguarda direttamente il Figlio, è “opera” di Dio uno e trino (Conc. Lat. IV). Lo testimonia già il contenuto stesso dell’annunciazione (cf. Lc 1, 26-38). E poi mediante tutto il suo insegnamento, Gesù ci ha messo “davanti orizzonti impervi alla ragione umana” (GS, 24), quelli della vita intima di Dio Uno nella Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Finalmente, compiuta la sua missione messianica, Gesù, nel lasciare definitivamente gli apostoli, il 40° giorno dopo la risurrezione, adempì sino in fondo ciò che aveva annunciato: Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi (Gv 20, 21). Infatti disse loro: Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28, 19).

In queste parole conclusive del Vangelo, e prima dell’inizio del cammino della Chiesa nel mondo, Gesù Cristo consegnò ad essa la verità suprema della sua rivelazione: l’indivisibile unità nella Trinità.

E da allora la Chiesa, stupita e adorante, può confessare con l’evangelista Giovanni a conclusione del Prologo del IV vangelo, sempre con intima commozione: Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato (Gv 1, 18).

 

 

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