Memoria della B.V. Maria (m)

Memoria della B.V. Maria (m)

Quando:
27 Ottobre 2018 h. 3:15 – 4:30
2018-10-27T03:15:00+02:00
2018-10-27T04:30:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Amedeo di Losanna
Dalle Omelie Mariane (dall’omelia I)

 

L’accordo dei due Testamenti

Per ritornare ai canestri di cui abbiamo parlato, consideriamo i fiori di sinistra e i frutti di destra. Perché ciò che la legge aveva promesso in fiore, la grazia l’ha mostrato in pienezza. Là è profetizzato ciò che sarà, qui è lodata la virtù compiuta. Là è il segno, qui la realtà significata. Sottolineiamo che questi canestri presentano la gloria del Cristo e il parto della Vergine; perché la somma dei due Testamenti, il loro fine è predire il Cristo, mostrare il Cristo, proclamare il Cristo e anche la Vergine.

Tutto questo ora nascosto sotto dei segni, ora avvolto nei misteri e nelle figure, ora celebrato con delle feste rituali, ora raffigurato con dei sacrifici, ora rivelato dai Profeti oppure ben confermato dalle affermazioni del Vangelo. E nel folto dei boschi del Libano, su questo monte dalle dense ombre, si scoprono a noi la maestà dello Sposo e il letto da cui sorge, il Salvatore delle nazioni e la terra che produce il Salvatore, la stella che spunta da Giacobbe, il capo d’Israele, il germoglio della radice di Jesse e il fiore di questa radice (Is. 45,8).

In effetti da una parte leggiamo che il Cristo deve nascere da una Vergine (Is. 11,1), soffrire nella carne, risuscitare nella gloria, ascendere tra le acclamazioni (Sal. 46,6), sedere alla destra del Padre e distribuire ai credenti i doni dello Spirito. Dall’altra leggiamo la sua nascita, la sua passione, la sua risurrezione, la sua ascensione e come effonde sui suoi i doni dello Spirito. Allo stesso modo nella Scrittura di verità è annunciato riguardo a sua madre che una Vergine concepirà e che, vergine, partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele (Is. 7,14) e la sua uscita sarà dal principio del tempo. Solo la Vergine ha meritato di concepirlo, solo lei ha meritato di partorirlo, allattarlo, secondo i voti e l’attesa ardente della Chiesa che supplica dicendo: “Chi mi darà di averti come fratello, allattato al seno di mia madre sì che trovandoti fuori ti possa baciare senza essere disprezzata da qualcuno?” (Cant. 8,1). “Che io ti trovi” dice, fuori, alla luce, tu che sei il segreto del Padre; che io ti trovi mentre appari nella carne, tu che ti nascondi in una invisibile maestà; che io ti trovi, sposo che esce dal talamo nuziale (Sal. 18,6), tu che sei stato concepito dallo Spirito Santo nel seno di una Vergine. “E che ti possa baciare”. Io ti darei un bacio nella carne che tu hai preso per unirla a te; io ti darei un bacio, unito a te nel ricevere la tua carne e il tuo sangue affinché non siamo più due, ma una sola carne (Gv. 2,24; 1 Cor. 6,16); io ti darei un bacio aderendo a te in un solo spirito, perché chi aderisce a Dio forma un solo spirito con Lui (1Cor. 6,17). “E nessuno mi disprezzerà”, né Dio Padre che vede il proprio Figlio incarnato, né l’angelo santo che adora il Dio fatto uomo, né l’orgoglioso demone che soffre per la vittoria riportata dal Cristo.

 

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