Dall’ Inno delle Nozze di Cana di Romano il Melode
Perché Maria interviene a Cana
Mentre Cristo era presente alle nozze e la folla era nella gioia, venne a mancare il vino e la letizia si mutò in angoscia. Lo sposo ne era sconfortato, i servi mormoravano e in ogni dove trapelava lo scontento per l’improvvisa mancanza, sicché non poco tumulto affiorava nella sala. Vedendo ciò, Maria, la tutta pura, fece in fretta informare il Figlio suo: “Non hanno più vino. Figlio mio, te ne prego, mostra che tutto puoi, tu che tutto hai creato con sapienza”.
O Vergine venerata, di quali prodigi eri mai a conoscenza per nutrire tanta fiducia nella possibilità del miracolo, e cioè che il Figlio tuo potesse concedere il vino senza aver prima proceduto a vendemmiare? Quali prodigi potevi conoscere, se Giovanni, ispirato da Dio, ci dice, che Gesù non aveva ancora fatto alcun miracolo? Raccontaci: come potevi invitarlo a operare prodigi se non l’avevi mai visto farne uno? Il quesito non è semplice da scogliere: ci chiediamo infatti come tu abbia potuto dire al Figlio tuo: “Dona loro del vino, tu che tutto hai creato con sapienza”.
Ascoltiamo le parole che la madre del Dio dell’universo ci rivolge: “Ascoltate, amici, apprendete i misteri. Ho visto il mio Figlio operare prodigi ancor prima di questo miracolo. A quel tempo Giovanni non era ancora tra i suoi discepoli; non faceva ancora parte del gruppo dei Dodici, quando Gesù operava già miracoli. Quello di Cana è stato il primo al quale Giovanni ha assistito, come ben sa mio Figlio, che tutto ha creato con sapienza. Poiché non esiste alcun uomo che sia capace di tributare fede ad eventi che non siano riportati nei testi sacri, per bocca di testimoni oculari della grazia, non mi soffermerò sul tema, ma parlerò di altre cose, ben più grandi, di cui sono a conoscenza. Io sono consapevole di non aver conosciuto uomo, pur avendo partorito un Figlio che è ben oltre la natura e l’umana comprensione ed essendo comunque io rimasta vergine. C’è forse un miracolo più grande di questa nascita? Gabriele era disceso fino a me per annunciarmi come sarebbe nato colui che tutto ha creato con sapienza. Dopo aver concepito, udii con le mie orecchie come Elisabetta mi chiamasse madre di Dio, prima ancora che concretamente lo dessi alla luce. Simeone a me cantò lodi dopo il parto e Anna mi celebrò; i Magi accorsero dalla Persia fino alla mangiatoia, quando fu loro annunciata la natività dalla stella: i pastori, con gli angeli tutti, si fecero annunziatori della gioia, mentre la creazione si rallegrava. Dove esistono prodigi più grandi di questi, per poter dire che mio Figlio ha creato tutto con sapienza?”.
Views: 11