Dalle omelie mariane di Amedeo di Losanna – II omelia
Dal momento che abbiamo già intrapreso con l’aiuto di Dio, a cantare le lodi della beatissima Vergine, non ci resta che continuare tracciando il suo elogio dal profondo del cuore e per mezzo della parola.
Fissiamo il nostro sguardo sulla sua gloria e, una volta entrati nell’abisso di questa luce immensa, corriamo con il cuore dilatato e pieno di una indicibile gioia sui suoi sentieri dicendo con Salomone: “I suoi sentieri sono sentieri di bellezza, e tutte le sue vie conducono alla pace” (Prov. 3,17).
Se, al dire dello stesso Profeta: “Il sentiero del giusto è come la luce dell’alba che aumenta fino al pieno giorno” (Prov. 4,18) chi sarà capace di esprimere la luce e lo splendore dei suoi sentieri? Ci sforzeremo di spiegare, almeno in parte, i progressi e l’andamento della sua via perché la sua gloria sia riconosciuta nelle sue singole tappe e proclamata in ciascuna di esse.
Maria ha avuto dei progressi e degli sviluppi distinti tanto che camminava secondo l’ordine bellissimo dell’amore e, progredendo di virtù in virtù (Sal. 83,8), vedeva in Sion il Dio degli dèi, portata di gloria in gloria dallo Spirito del Signore.
Così, in primo luogo, ha meritato di essere dotata della bellezza di ogni virtù. In secondo luogo, è stata unita allo Spirito Santo con un’alleanza nuziale. In terzo luogo è diventata la Madre del Salvatore. In quarto luogo una spada ha trapassato la sua anima e, attraverso la carne della sua carne, il mondo perduto è risorto dalle sue rovine. In quinto luogo, Maria gioisce nel suo Figlio risorto e salito nel più alto dei cieli alla destra del Padre. In sesto luogo Maria è rapita a questo mondo ed è innalzata dal Signore al di sopra di tutti gli abitanti del cielo. In settimo luogo, infine, toccherà la perfezione quando sarà entrata la moltitudine delle genti e tutto Israele sarà salvo.
Perché Maria gioisce, più di quanto si possa dire o pensare, della salvezza di tutti gli eletti, sapendo che è per essi che il Figlio di Dio ha preso da lei la carne. Allora dunque sarà perfetta, perché Dio ha disposto nella sua provvidenza che essa non arrivi alla perfezione senza di noi.
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