Memoria dei Defunti

Memoria dei Defunti

Quando:
9 Febbraio 2021 h. 3:15 – 4:15
2021-02-09T03:15:00+01:00
2021-02-09T04:15:00+01:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dal Grande Esordio

 

L’anima di un fratello defunto che un anziano vide fatta zimbello dei demoni, ma per le preghiere dei fratelli fu liberata dai tormenti.

A Clairvaux una volta morì un converso. I fratelli accorsero e si tenne, come di consueto, l’Ufficio di suffragio. Intanto un anziano monaco, uomo di grande virtù, sentì folle di demoni che avanzavano centurie per centurie, facevano un baccano indiavolato e gridavano a gran voce: “Adesso la va bene! Adesso la va bene! Almeno adesso ci siam guadagnati da questa grama valle un’anima da mettere nel nostro bottino!”.

Quando poi lo stesso anziano che aveva udito questo, durante la quiete della notte concesse riposo alle sue membra, gli apparve in visione il fratello defunto, triste e lugubre in volto, e gli disse: “Poiché ieri hai sentito i demoni esultare per i miei tormenti, vieni a vedere a quale terribile supplizio sono stato condannato per giusto giudizio di Dio onnipotente”. Lo condusse a un pozzo di grande larghezza e spaventosa profondità, e gli spiegò: “Ecco: io vengo spesso gettato in questo pozzo dai demoni e tanta è la loro crudeltà che, se ne avessi la scelta, preferirei esservi immerso cento volte dagli uomini piuttosto che una sola dai demoni”.

Fattosi giorno l’anziano riferì al beato padre Bernardo ciò che aveva udito e visto. Anche lui ne aveva avuto conoscenza in spirito: all’udirlo, uscì in un gemito e disse: “So bene che, se non ce ne fosse un motivo proporzionato, mai i demoni oserebbero tanto”. Entra quindi in capitolo ed espone davanti a tutti la disgrazia del fratello defunto, ammonendo di conseguenza con salutare esortazione e richiamando la coscienza di ciascuno a camminare con maggior attenzione nella via della santa osservanza, poiché sottolineava che se grande è la malvagità dei demoni nei confronti di tutti i cristiani lo è però soprattutto contro coloro che fanno professione di vita monastica. Li invita poi a soccorrere più intensamente l’anima del fratello che si trovava fra i tormenti, con salmi e orazioni, esortandoli a placare l’ira divina anche con la celebrazione di Messe, semmai il Padre buono, sentendoli bussare con le loro preghiere, grazie all’immolazione di quella vittima tanto unica si degnasse debellare la tirannica superbia dei demoni e liberare l’anima del fratello dalla loro perversità. E i fratelli lo fecero con la più grande devozione.

Passati così pochi giorni, quel fratello defunto apparve di nuovo allo stesso anziano: la gioia che gli brillava in volto dava a vedere come la sua condizione fosse ben migliore! Il vecchio gli domandò comunque come stesse. “Rendiamo grazie a Dio, rispose, bene!”. E di nuovo a chiedergli come fosse stato liberato. “Vieni a vedere”, gli dice. E subito lo fece entrare nell’oratorio di quel luogo: ai diversi altari i sacerdoti assistiti dal ministro stavano celebrando con intensissima devozione l’immolazione della vittima di salvezza. “Ecco, gli dice, queste sono le armi della grazia di Dio, che mi hanno strappato al nemico; questa è la potenza della misericordia di Dio, che perdura invincibile; questa è quella vittima unica, che toglie i peccati di tutto il mondo. E ti dico in verità che a queste armi della grazia di Dio, a questa potenza della misericordia di Dio, a questa vittima di salvezza non c’è nulla che possa resistere, eccetto solo un cuore impenitente”. Svegliatosi, il vecchio si rallegrò per la liberazione dell’anima del fratello da quel carcere e raccontò anche agli altri fratelli il contenuto della sua visione: li fece diventare così tanto più devoti nell’immolazione della vittima di salvezza, quanto più sicuramente avevano meritato di sperimentarne l’efficacia nello strappare il fratello ai demoni.

 

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