Dai Sermoni Diversi di San Bernardo
Della triplice morte dei santi
Che la morte dei Santi sia preziosa al cospetto del Signore dipende talvolta dalla loro vita, talvolta dalla causa della loro morte, talvolta dall’una e dall’altra. Nei confessori che muoiono nel Signore (Ap 14, 13) è la vita che rende preziosa la morte. Nei martìri che muoiono per il Signore, rende preziosa la morte talvolta la sola causa, a volte anche la vita e la causa insieme. E già preziosa quella morte che è preceduta da una buona vita; più preziosa è quella che è subita per una causa santa; preziosissima poi quella che è preceduta da una santa vita e incontrata per una causa santa.
Preziosa al cospetto del Signore la morte dei suoi santi. Tre cose fanno un uomo santo: la sobrietà nella vita, la giustizia nella condotta, la pietà dei sentimenti. La vita sarà sobria se vivremo con continenza, con senso comunitario, se con obbedienza, cioè, castamente, caritatevolmente, se umilmente. Con la continenza, infatti, si acquista la castità, con la vita comune la carità, con l’obbedienza l’umiltà. E questa è la virtù che fa vivere con sicurezza l’anima perfettamente soggetta a Dio sotto l’ombra delle sue ali. Le azioni saranno giuste se saranno rette, discrete, fruttuose. Rette per la buona intenzione, discrete per non eccedere le possibilità fruttuose per l’utilità del prossimo. Ci sarà la pietà dei sentimenti se la nostra fede ci farà sentire Dio sommamente potente, sommamente buono, per cui crediamo che dalla sua potenza sarà aiutata la nostra debolezza, dalla sua sapienza sarà corretta la nostra ignoranza, e dalla sua bontà crediamo che venga scusata la nostra iniquità. Tre cose rendono preziosa la morte dei Santi: il riposo dalla fatica, il gaudio per la novità, la sicurezza per l’eternità.
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