Memoria dei Defunti

Memoria dei Defunti

Quando:
25 Ottobre 2023 h. 3:15 – 4:15
2023-10-25T03:15:00+02:00
2023-10-25T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dal Discorso 362 di S. Agostino

 

Le fondamenta della Gerusalemme celeste sono costituite da Cristo stesso. 

La risurrezione della carne fa parte del nostro credo, ne professiamo la fede quando riceviamo il battesimo, e tutto quello che in esso professiamo, professiamo secondo verità e nella verità in cui viviamo, ci muoviamo e esistiamo. Noi ci prepariamo alla vita eterna con azioni legate al tempo, con opere che sono transitorie, passeggere. Tutte le vicende per cui abbiamo ascoltato il messaggio di salvezza, per cui sono avvenuti miracoli, per cui Gesù nacque, patì fame e sete, fu preso, umiliato, bastonato, crocifisso e morì, fu sepolto e risorse e salì al cielo, sono vicende del passato. Quando si celebrano tutti questi eventi, si celebrano fatti della nostra fede legati al tempo e quindi transitori: passano i fatti, ma non passa quello che attraverso i fatti stessi viene costruito. (…) la risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo avvenne nel tempo passato e non avviene più, e così pure la sua ascensione al cielo. Ma il fatto che egli vive di quella vita nella quale più non si muore, sulla quale non può più trionfare la morte, il fatto che in lui vive in eterno la stessa natura umana che egli si degnò di assumere quando nacque, morì e fu sepolto, è qualcosa che è stato costruito e dura per sempre. Sono passati i mezzi con cui fu costruito: tutto, dalla concezione verginale alla nascita da Maria Vergine, e poi dall’arresto a tutto quello che seguì – processo flagellazione crocifissione sepoltura – tutto fu strumento per costruire quello che rimane in eterno: la vita risorta del Signore Gesù Cristo che è collocata in cielo.

Osservate, carissimi, tale mirabile edificio. I nostri edifici terreni premono con il loro peso la terra sulla quale gravitano tutte le spinte delle masse che ne formano la struttura grandiosa, e che se non fossero bilanciate insieme tenderebbero a terra, dove porta il peso stesso. Quando si costruisce un edificio sul terreno, si pongono prima le fondamenta, perché su di esse il costruttore proceda sicuro. Per questo si gettano in profondità massi saldi, atti a reggere quello che viene posto sopra, e la misura delle fondamenta è calcolata in rapporto all’edificio che devono reggere. Questa preparazione, come ho detto, si fa sul terreno per gli edifici che vengono costruiti sulla terra. Ma poiché la nostra Gerusalemme è costruita lontano da noi nel cielo, Cristo è andato avanti nel cielo come suo fondamento: là è il Cristo nostro fondamento e capo della Chiesa, che è realmente fondamento e capo quale viene detto. Il fondamento di un edificio ne costituisce infatti anche il capo, capo non come termine, ma come inizio da cui si va verso l’alto. Negli edifici terreni i tetti vengono messi in alto, ma l’inizio dell’edificio è collocato nel solido della terra: allo stesso modo il capo della Chiesa è andato avanti nel cielo dove siede alla destra del Padre e, come gli uomini per costruire un edificio pongono le basi in profondità per rendere salda, stabile la mole della futura costruzione, così, per fondare l’edificio celeste, se ne è come gettata la base attraverso tutti gli avvenimenti della vita del Cristo il quale nacque, crebbe, fu catturato insultato flagellato crocifisso ucciso, e morì e fu sepolto. Poiché dunque le nostre fondamenta sono state poste nell’alto, su di esse dobbiamo essere edificati. Si ascolti l’Apostolo: Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già è posto, che è Gesù Cristo.

 

 

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