Memoria dei Defunti

Memoria dei Defunti

Quando:
13 Ottobre 2020 h. 3:15 – 4:15
2020-10-13T03:15:00+02:00
2020-10-13T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dagli Scritti di Gregorio di Nissa

 

 

L’anima e la risurrezione.

 

L’Apostolo dice che non bisogna rattristarsi per quelli che si sono addormentati, poiché fanno così quelli che non hanno speranza.

Ma come è possibile comportarsi così tra gli uomini, se tutti hanno una istintiva avversione alla morte e chi vede morire qualcuno non ne sopporta la vista, e quando la morte si avvicina si fa di tutto per evitarla? Anche i legislatori considerano la morte come il massimo dei delitti e il più grave dei supplizi; ora come si può ritenere cosa da nulla la perdita della vita, non dico di un congiunto, ma anche di un estraneo? Vediamo che gli uomini mettono tutta la premura proprio in questo, di restare in vita. Proprio per questo ci fabbrichiamo delle case per proteggere il corpo dal caldo e dal freddo.

L’agricoltura a che altro serve se non a conservare la vita? Si mette tanta sollecitudine a vivere appunto per paura della morte.

E la medicina perché è tanto stimata, se non perché ci insegna a combattere la morte? E tutte le armature, le fortificazioni perché si fanno? Poiché dunque la morte è così spaventosa, come si può dar retta a chi vuole che i superstiti non si affliggano per i trapassati? Non è forse cosa triste vedere uno, che poco prima era vivo e parlava, adesso non respira, non parla, non si muove, e tutti i suoi sensi non funzionano più, non vede, non sente? Non reagisce neppure se gli conficchi un coltello nel corpo, è come un lume spento. Ma questo timore non deve turbare e imporsi alla mente, quasi che l’anima non rimanesse per sempre è si dissolvesse insieme con il corpo. Il pensarla così non è altro che tenersi estraneo alla – virtù e guardare solo al mondo presente, disperando della vita dell’eternità, nella quale la virtù sola ha importanza.

 

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