Dal quarto Sermone per il Natale del Signore di san Bernardo
L’umiltà, la castità, la giustizia: Gesù, Giuseppe e Maria
Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. Così come l’infanzia del Salvatore offre lo spettacolo di un’evidente umiltà, così è conveniente indicare nella vergine la continenza e in Giuseppe la giustizia dell’uomo giusto lodato dal vangelo. Come si può ignorare che alla carne è dovuta la continenza? La giustizia poi è la virtù che attribuisce a ciascuno il suo, e questa è necessaria per i più prossimi. L’umiltà ci riconcilia con Dio, ci rende soggetti a Lui, piace a Dio in noi, come dice la santa Vergine: Dio ha guardato all’umiltà della sua ancella. Chi commette fornicazione invece pecca contro il proprio corpo, chi commette ingiustizia pecca contro il proprio prossimo, chi si gonfia e si esalta pecca contro Dio. Il fornicatore disonora se stesso, l’ingiusto fa danno al prossimo e il superbo per quanto può disonora Dio. La mia gloria – dice Dio – non la darò ad altri. E il superbo: “Io – dice – voglio la gloria per me e se anche non me la darà la usurperò”. Non apprezza il modo in cui l’angelo distribuisce le cose dando la gloria a Dio e la pace agli uomini. Egli non rende culto a Dio, al contrario si innalza contro di Lui empio veramente e infedele. Cos’è infatti la pietà, se non il culto reso a Dio? E chi rende culto a Dio se non chi gli è volontariamente sottomesso e come gli occhi dei servi sono rivolte alle mani dei loro padroni così gli occhi del suo cuore sono rivolti a Dio?
Se dunque vogliamo che si trovino sempre in noi Maria, Giuseppe e il Bambino deposto nel presepe viviamo con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, per questo infatti è apparsa la grazia di Dio, istruendoci e per mezzo di questo si manifesterà anche la sua gloria. Come infatti trovi È apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. In un Bambino è apparsa la grazia per insegnarci ma questo Bambino sarà grande come di Lui ha detto Gabriele e coloro che da bambino ha educato nell’umiltà del cuore e nella mansuetudine li renderà poi grandi e li glorificherà quando verrà grande e glorioso il Signore Gesù Cristo Signore nostro.
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