Lettura alternativa

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Quando:
1 Dicembre 2018 h. 3:15 – 4:30
2018-12-01T03:15:00+01:00
2018-12-01T04:30:00+01:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Da  “l’Anno liturgico” del servo di Dio Dom Prosper Gueranger

 

Manifestazione di Cristo e attualità dei misteri

 

Gesù Cristo stesso è il mezzo come pure l’oggetto della Liturgia, e appunto per questo l’Anno Ecclesiastico che ci proponiamo di svolgere in quest’opera non è altro che la manifestazione di Gesù Cristo, e dei suoi misteri, nella Chiesa e nell’anima fedele. (…)

Come vorremmo poter raccontare degnamente le sante meraviglie di questo Calendario mistico (…) Quanto saremmo lieti di far comprendere bene tutta la gloria che deriva all’augusta Trinità, al Salvatore, a Maria, agli Spiriti beati e ai Santi, da questa attuale commemorazione di tante meraviglie! Se la Chiesa rinnova ogni anno la sua giovinezza, come l’aquila (Sal 102) è perché, mediante il Ciclo liturgico, essa è visitata dal suo mistico Sposo secondo i suoi bisogni. (…) Ora, ciò che l’Anno Liturgico opera nella Chiesa in generale, lo ripete nell’anima di ciascun fedele attento a raccogliere il dono di Dio. Quella successione delle stagioni mistiche assicura al Cristiano i mezzi di quella vita soprannaturale senza la quale ogni altra vita non è che una morte più o meno lenta; e vi sono delle anime talmente comprese di questo divino avvicendarsi che si svolge nel Ciclo cattolico, che giungono a risentirne fisicamente le evoluzioni, come se la vita soprannaturale assorbisse l’altra, e il Calendario della Chiesa quello degli astronomi. (…) Questa potenza rinnovatrice dell’Anno Liturgico (…), è un mistero dello Spirito Santo, che feconda incessantemente l’opera che ha ispirato la santa Chiesa con il fine di santificare il tempo assegnato agli uomini per rendersi degni di Dio. Ammiriamo anche, in questa sublime elargizione, il progresso che essa opera nell’intelligenza della verità della fede e nello sviluppo della vita soprannaturale. Non vi è un solo punto della dottrina cristiana che non sia non dico enunciato nel corso dell’Anno Liturgico, ma inculcato con l’autorità e l’unzione che la Santa Chiesa ha saputo mettere nel suo linguaggio e nei suoi riti così espressivi. La fede del fedele s’illumina così di anno in anno; si forma in lui il senso teologico; la preghiera lo conduce alla scienza. I misteri rimangono misteri; ma il loro splendore diventa così vivo che la mente e il cuore ne sono rapiti, e arriviamo a farci un’idea delle gioie che ci arrecherà la visione eterna di quelle divine bellezze che, attraverso il velo, hanno già per noi tanta attrattiva. (…)

La formazione del Cristo in noi non è forse il risultato della comunione ai suoi diversi misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi? Ora, questi misteri passano in noi, s’incorporano a noi ogni anno, per effetto della grazia speciale che arreca la loro comunicazione nella Liturgia, e l’uomo nuovo si stabilisce insensibilmente sulle rovine del vecchio. Se è necessario che l’impressione del tipo divino in noi sia favorita da un riavvicinamento con i membri della famiglia umana che meglio l’hanno realizzato, non ci giungono forse l’insegnamento pratico e l’incoraggiamento dei nostri cari santi da cui il Ciclo è come costellato? Contempliamoli, arriviamo a conoscere la via che conduce a Cristo, come Cristo ci offre in se stesso la Via che conduce al Padre. Ma la di sopra di tutti i Santi, Maria risplende più scintillante di tutti, offrendo in se stessa lo Specchio di giustizia, in cui si riflette tutta la santità possibile in una pura creatura.

 

 

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