Immacolata concezione della Beata Vergine Maria (S)

Immacolata concezione della Beata Vergine Maria (S)

Dai Padri monastici

 

Dai Trattati di Baldovino di Ford                                                                                

L’integrità di questa Vergine fu così grande, e così grande la castità dello spirito e del corpo, che fu totalmente vergine, totalmente non contaminata, totalmente immacolata, senza subire alcuna contaminazione, alcuna corruzione. Questa è infatti la piena verginità, l’illibata integrità di tutti i sensi. Ogni attentato alla integrità è una certa degenerazione della verginità. Questo è quel colorito luminoso, misto del candore della castità, del rossore della verecondia, che risplende nel volto di questa vergine, e accresce la grazia della bellezza. Il suo colorito è splendente, allo stesso tempo pudico e riservato, così che in essa si compie questa parola della Scrittura: «Grazia su grazia una donna santa e pudica».  Guarda come è bello il volto che è formato dalla proporzione e dalla misura dei tratti, che è illuminato dalla grazia di un colorito bianco e vermiglio, che è allietato dal fascino della letizia. E non è soltanto bella nel volto, ma è tutta bella, come testimonia Colui a cui è piaciuta quando dice: «Tutta bella tu sei, amica mia, e non vi è in te macchia».  Ecco come ella è piena di questa grazia della bellezza.

Dai Sermoni Diversi di San Bernardo (47)

«Ave Maria, piena di grazia». Davvero piena, perché gradita a Dio, agli angeli e agli uomini. Agli uomini grazie alla maternità, agli Angeli grazie alla verginità, a Dio grazie all’umiltà. Dichiara di essere guardata da Dio solo per questo, perché egli è colui che guarda gli umili, e chi sta in alto li guarda da lontano. Come infatti gli occhi di Satana vedono tutto ciò che è sublime, così gli occhi del Signore contemplano tutto ciò che è umile. Per questo dice nel Cantico dei Cantici: «Voltati, voltati o Sulamita; voltati, voltati, perché possiamo guardarti». Dice quattro volte «voltati» a causa di una quadruplice superbia per la quale, avendo voltato le spalle a Dio, non poteva essere guardata. C’è infatti una superbia del cuore, una superbia della bocca, una superbia delle azioni, una superbia del vestito… Come rimedio a una peste così mortifera il Signore offre all’anima razionale cinque rimedi: il luogo, il corpo, la tentazione del demonio, la predicazione di Cristo e il suo stile dì vita. Il luogo, perché la nostra terra è un esilio; il corpo, perché ci è di peso; la tentazione, perché ci flagella; la predicazione di Cristo, perché ci edifica; il suo siile di vita, perché ci forma. Con questa specie di cinque sensi Dio costruisce l’umiltà nella nostra anima. Come infatti l’anima è la vita del corpo, cosi Dio è la vita dell’anima; e come il corpo è morto se non è ravvivato mediante i cinque sensi dall’anima, così l’anima è morta se mediante questi altri sensi non si lascia umiliare da Dio.

Dai Sermoni del beato Guerrico, abate ( I Nv,3)

Proprio in Maria e grazie a lei la sapienza ha costruito una casa per sé; in lei e grazie a lei ha preparato un trono per sé, così perfetto e così adatto ad ogni uso, da essere per la Sapienza una casa per riposare e un trono per giudicare, dal momento che per lei è stato dapprima una tenda per combattere e una cattedra per insegnare. Ma guarda se per caso Maria non sia il seggio di Davide, suo padre, che l’angelo promette che debba essere donato a Gesù. Come Salomone in tutti i suoi tesori e tante sue ricchezze non ha avuto niente di così prezioso che ritenesse dovesse essere preferito all’avorio di quell’opera magnifica, ovvero il trono della sua gloria, così Maria ha trovato una grazia singolare presso Dio, superiore a tutti gli eletti, angeli ed uomini: ovvero quella di concepire e partorire il Figlio di Dio, e quella che dall’avorio del suo copro la potenza dell’Altissimo intagliasse, senza mani, un trono per sé.

Dal XX sermone per l’Assunzione del beato Elredo                                  

Oggi davvero è entrata in quella celeste assemblea, ha visto le candide stole dei vergini, le rosee corone dei martiri, i troni degli apostoli, e ha trovato che il Figlio suo regnava su tutti questi. …

O anima beata, che ha oltrepassato non solo patriarchi e profeti, apostoli, martiri, confessori e vergini, ma anche gli angeli i troni e le dominazioni, i cherubini e i serafini e tutte le schiere celesti ed è così giunta al suo dolcissimo figlio. Allora ha trovato perfettamente Colui che ora la sua anima ama perfettamente. Lo ha trovato e non lo lascia andare. L’ho trovato – dice e non lo lascerò. Lo strinse fortemente e lo tiene e mai lo lascerà. Lo tiene stretto con gli abbracci della carità perfetta, né mai potrà perderlo perché mai potrà amarlo meno di quanto lo ama. Innalziamo dunque fratelli i nostri cuori a questa nostra Signora, a questa nostra avvocata. …Rivolgiamoci dunque con sicurezza nella preghiera a lei, che può venirci in aiuto a motivo della sua eccellenza, e lo vuole per la sua misericordia, fino a che essa stessa interpelli per noi il Figlio suo, e come Lui si è degnato di nascere da lei per noi, così per mezzo di lei si degni di aver misericordia di noi, Lui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna per tutti i secoli dei secoli.

 

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