II Feria della 13.a settimana del T.O.

II Feria della 13.a settimana del T.O.

Quando:
2 Luglio 2024 h. 3:15 – 4:15
2024-07-02T03:15:00+02:00
2024-07-02T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Da “Il sacramento dell’altare” (2, 10;12) di Baldovino di Ford

 

Il sangue di Cristo purifica

 

“Questo calice è la nuova alleanza”, ci dice il Signore. Qui è stata riposta la causa, la forza, la spiegazione dell’adempimento dei precetti della nuova alleanza e del conseguimento delle promesse. Qui sta il fine e il compimento della legge; qui la pienezza di grazia e verità; qui il mistero della fede (1 Tim 3,9), il fondamento della speranza, la testimonianza del mio amore, l’esempio per la vostra obbedienza e “il pegno della vostra eredità” (Ef 4, 14), il sacramento del vostro rinnovarvi e la conferma della vostra religione. La nuova alleanza è stata infatti confermata nel suo sangue, e non dovrà mai più essere mutata con altri riti. Rimarrà come “legge eterna” (Es 28, 43). Questo calice è una bevanda d’amore preparata per noi da Cristo, con un disegno che Lui conosce. Nel sangue sparso, ha sparso dovunque il suo amore; e nel sangue dato da bere ha fatto scendere quel suo amore dentro di noi: “Egli ci ha liberati dai nostro peccati con il suo sangue” (Ap 1, 5). Di questo noi avevamo appunto bisogno; macchiati di sangue, dovevamo essere purificati dal sangue

Il sangue di Cristo, che è santo e santificante, giusto e operatore di giustizia, da uomini macchiati di sangue e concepiti da seme impuro (cfr. Gb 14,4) sa trarre uomini puri e immacolati: sono soprattutto e in modo più splendido coloro che bevono il calice della passione, e che versano il loro sangue in cambio del sangue versato da Cristo. Tra tutti gli uomini, questi sono un così stupendo prodigio che di essi si può dire: “Chi sono costoro vestiti di bianco, e donde vengono? Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel Sangue dell’Agnello” (Ap 7,13 s). Non nel loro sangue, per quanto puro, per quanto giusto, ma nel sangue dell’Agnello, che prende su di se i peccati del mondo (Gv 1, 29). Nessun santo pensa che la propria giustizia o la propria sofferenza gli basti per divenire puro. Ogni santo è stato santificato dal Sangue di Cristo, ed “antepone la sua alleanza a tutti i sacrifici” (Sal 49,5). È questa l’alleanza da preferire a tutti i sacrifici; alle vittime dell’antica alleanza ma anche ai sacrifici spirituali della nuova. Tutto il loro pregio e tutta la loro efficacia vengono solo da qui. A questo sangue noi dobbiamo la giustizia che ora ci viene donata; di qui dobbiamo sperare la gloria “che sarà rivelata in noi” (Rm 8, 18). Anche nel conseguimento delle promesse infatti rimarrà anteposta l’alleanza ai sacrifici, e “le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi” (Rm 8, 18). Se abbiamo perciò un po’ di fede, se abbiamo un po’ di speranza, di carità, di pazienza, di umiltà e di misericordia; se c’è in noi qualcosa che è virtù e merita lode (Fil 4,8) agli occhi di Dio, tutto lo beviamo da quel calice. Ogni distribuzione di grazia promana da lui: A lui perciò ritorni ogni ringraziamento.

 

 

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