Feria di Quaresima

Feria di Quaresima

Quando:
6 Marzo 2020 h. 3:15 – 4:15
2020-03-06T03:15:00+01:00
2020-03-06T04:15:00+01:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dal sermone 29 sul digiuno quaresimale di san Leone Magno

 

Carissimi, occorre certo che noi viviamo in ogni tempo con saggezza e santità, e che indirizziamo il nostro agire e il nostro volere a quel fine che sappiamo essere gradito alla divina giustizia; ma all’avvicinarsi dei giorni che i misteri della nostra salvezza hanno reso per noi più luminosi, bisogna purificare i nostri cuori con maggiore diligenza e premura, e dedicarci con maggiore impegno all’esercizio della virtù, sicché, come questi stessi misteri sono più grandi di qualsiasi loro parte, così la nostra pratica religiosa oltrepassi in qualche cosa il suo abituale andamento, e chi deve celebrare la solennità in maniera più elevata deve anche lui farsi trovare più accuratamente vestito nella sua ricorrenza. (…) Non è forse giusto che l’anima del cristiano, tempio vivo del vero Dio, abbellisca accortamente il proprio aspetto, e che mentre si dispone a celebrare il mistero della sua redenzione, eviti con ogni precauzione di essere offuscata da qualche macchia di cattiveria o di perdere il suo decoro per le rughe di un cuore pieno di doppiezza? A che giova un’eleganza esterna volta a presentare un’immagine di persona onesta, se l’interno dell’uomo è lordato per la sporcizia di qualche vizio? Tutto ciò che offusca la purezza dell’anima e lo specchio della mente deve essere accuratamente ripulito e levigato con una specie di limatura. Ognuno esamini la propria coscienza e si ponga davanti a se stesso con una critica severa del proprio giudizio. Veda se nell’intimo del suo cuore trova quella pace che è data da Cristo, se nessuna cupidigia carnale ostacola il desiderio dello spirito, se non disprezza ciò che è umile, se non valla ricerca di cose eccelse, se non si compiace dell’ingiusto profitto, se non gode dell’esagerato accrescimento delle sue ricchezze, se infine non si rode della felicità degli altri o non si rallegra della disgrazia di un nemico. E se poi non troverà in se stesso nessuno di questi disordini, ricerchi con una sincera indagine su quale specie di pensieri si soffermi più spesso, e se si compiace di immagini suggerite dalle vanità terrene, o quanto prontamente distolga l’animo da tutto ciò che dannosamente lusinga. In effetti, non essere turbato da alcuna seduzione, non essere sollecitato da alcuna cupidigia, non è di questa vita, che è una continua tentazione, dalla quale maggiormente rimane vinto chi non teme di esserne vinto. (…) Nessuno pertanto si inganni, carissimi, nessuno si illuda, nessuno si ritenga talmente sicuro della purezza del suo cuore, da credere di non andare soggetto ad alcun pericolo di tentazione, poiché quel tentatore sempre sveglio tormenta più accanitamente con le sue insidie coloro che ha visto stare maggiormente lontani dai peccati. (…) Se il diavolo non si ritenne dal tendere le inside dei suoi inganni allo stesso Signore e Salvatore nostro, quanto maggiore sarà la sua presunzione di assalire la fragilità di tutti noi, che perseguita con un odio più forte e un’invidia più accesa, dal momento in cui abbiamo rinunziato a lui nel battesimo e mediante la rigenerazione divina siamo passati dalla condizione originaria che ci teneva sotto il suo dominio a quella di nuove creature!

 

Views: 0