Dal Primo Sermone per l’Avvento di S. Aelredo
La seconda venuta: Le palme della vittoria e l’ulivo della pace
Dobbiamo sapere, fratelli, che nella stessa forma in cui Cristo è venuto una prima volta per redimere la sua Chiesa, nella stessa verrà una seconda volta per glorificare la sua Chiesa. Così infatti dissero gli angeli agli apostoli dopo l’ascensione del Signore: Verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo.
Con questo secondo avvento si accorda abbastanza ciò che raccontano gli evangelisti riguardo al primo avvento. Quando Gesù giunse a Gerusalemme, i fanciulli ebrei presero rami d’ulivo o di palma e gli andarono incontro. Così sarà nel secondo avvento del Signore. Quando verrà in quella forma nella quale ha redento la Chiesa per glorificarla e mostrarla senza macchia ne ruga né altre cose del genere, allora davvero i fanciulli degli ebrei gli verranno incontro con rami di palme o di ulivo. E chi sono questi fanciulli se non quelli di cui dice il profeta: Lodate fanciulli il Signore, e altrove il Signore custodisce i fanciulli? Non custodisce i grandi, i superbi, gli arroganti, ma i fanciulli, cioè gli umili. Costoro lodano il Signore, se però sono ebrei, cioè “coloro che oltrepassano”. Se ora sono umili, se ora vanno oltre le opere e i vizi della carne, se ora sono in grado di fare salti spirituali con la contemplazione e i pensieri buoni, allora senza dubbio nel giorno del giudizio, quando Gesù verrà nella sua potenza, essi gli andranno incontro con le palme, cioè con i segni delle vittorie che qui hanno conquistato sul diavolo. Le palme invero sono segni di vittoria. Allora potranno con le loro palme gloriarsi e dire: Dov’è o morte, la tua vittoria? Dov’è o morte, il tuo pungiglione? Allora verranno anche con i rami d’ulivo, che significa pace. Ora infatti non hanno pace finché lottano con il diavolo, fino a che lottano contro i vizi, contro la loro carne. Ma allora vi sarà una pace perfetta, una perfetta tranquillità, perché la carne non potrà più opporsi allo spirito né lo spirito a Dio, né il diavolo potrà combattere, né la morte o l’infermità appesantirci.
Ma se vogliamo ottenere questa pace nel secondo avvento del Signore, sforziamoci di accogliere il suo primo avvento con la fede e l’amore, rimanendo perseveranti in quelle opere che egli ci ha mostrato e insegnato nel suo primo avvento. Nutriamo un vero amore per lui, e mediante l’amore nutriamo il desiderio, affinché, quando verrà colui che è il desiderio di tutte le genti possiamo vederlo in piena fiducia, lui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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