Epifania del Signore (S)

Epifania del Signore (S)

DAI PADRI MONASTICI

 

Dai Sermoni del beato Guerrico (Ep 1)

Ritengo (…) che la mirra sia la prima offerta di coloro che iniziano, poi l’incenso di coloro che progrediscono, e infine l’oro di coloro che giungono a perfezione, e per questo, quando sono stati nominati insieme dall’evangelista i doni che sono più preziosi e più degni, sono stati presentati nell’ordine dei nomi, secondo il loro valore (…) Noi dunque fratelli, offriamo a lode del nuovo re ciò che abbiamo, e ciò che abbiamo di meno chiediamolo proprio a Colui al quale desideriamo offrirlo.

 

Dai Sermoni dei Beato Isacco della Stella, abate

I Magi vengono dunque dall’Oriente a Betlemme quando, contemplando la misericordia divina che li visita dall’alto, alcuni fedeli, siano convertiti, tentati o provati, abbracciano la compagnia di una comunità santa. Nei convertiti vediamo un inizio, nei tentati un progresso, nei provati la perfezione (…) Si deve notare che sono non meno di tre quelli che trovano Gesù e lo adorano perché sia i convertiti sia i tentati, se non sono provati non giungono alla misura piena dell’età di Cristo. Per questo nel libro della Sapienza si dichiara beato non colui che soccombe, ma chi sostiene la tentazione, perché quando sarà stato provato riceverà la corona della vita.

 

Dai Sermoni dei beato Elredo, abate (XXXXI, 9-11)

La stella significa la fede: La stella infatti splende di notte e non brilla di giorno, perché lo splendore del sole che sopraggiunge nasconde la sua luminosità. (…) Questa è la stella che ci guida in questa notte; ma quando verrà il giorno e sarà sorto quel vero sole che illumina i segreti delle tenebre e manifesta le intenzioni dei cuori, allora si nasconderà davvero lo splendore di questa stella, perché non ci sarà più la fede, ma la visione


Dal Primo Sermone di san Bernardo per l’Epifania 

Ecco una testimonianza più grande di Giovanni: la testimonianza della colomba. E non è inopportuno che per indicare l’agnello di Dio venga la colomba, perché nulla conviene meglio all’Agnello della colomba. Ciò che l’agnello è tra gli animali la colomba lo è tra gli uccelli. Dell’uno e dell’altra grandissima è l’innocenza, grandissima la mansuetudine, grandissima la semplicità. Che cosa c’è di così alieno da ogni malizia come l’agnello e la colomba? Non sanno nuocere ad alcuno, non hanno imparato ad offendere.

 

 

Views: 4