Domenica di Pentecoste (S)

Domenica di Pentecoste (S)

Da testi dei Papi e teologi moderni

 

Dalle catechesi di Papa Giovanni Paolo II (1989)

Insieme con la Pasqua, la Pentecoste costituisce il coronamento dell’economia salvifica della Trinità divina nella storia umana. La teofania della Pentecoste apre a tutti gli uomini la prospettiva della “novità di vita”. Quell’evento è l’inizio del nuovo “donarsi” di Dio all’umanità. (..) La vittoria della vita sulla morte – della grazia sul peccato -, riportata da Cristo, opera nell’umanità per il tramite dello Spirito Santo. Per suo mezzo fruttifica nei suoi cuori il mistero della Redenzione (cf. Rm 5, 5; Gal 5, 22). La Pentecoste è l’inizio del processo di rinnovamento spirituale, che attua l’economia della salvezza nella sua dimensione storica ed escatologica, proiettandosi su tutto il creato.

 

Dall’Omelia per la Pentecoste di san Paolo VI (1968)

Il Divino Maestro nel Sermone dell’ultima cena annuncia l’invio del Paraclito (…): lo Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità. Noi stessi siamo i destinatari della promessa del Signore. Essa ci ripete: vi manderò lo Spirito, il Consolatore; e lo Spirito Santo renderà testimonianza di Me; (…) e quindi voi, a vostra volta, renderete tale testimonianza agli altri. (…) Che vuol dire testimonianza? Significa la trasmissione di una verità in chi, ricevendola, non può direttamente esaminarla e conoscerla. La deve accogliere sulla parola, cioè per fiducia. Siamo, così, all’insegnamento sacrosanto del catechismo: bisogna credere. La nostra vita religiosa è stabilita sulla fede, cioè sull’accettazione di una testimonianza.

 

Da un’omelia di Benedetto XVI per la solennità di Pentecoste (2006)

A differenza di quanto era avvenuto con la torre di Babele (cfr Gn 11,1-9), quando gli uomini, intenzionati a costruire con le loro mani una via verso il cielo, avevano finito per distruggere la loro stessa capacità di comprendersi reciprocamente, nella Pentecoste lo Spirito, con il dono delle lingue, mostra che la sua presenza unisce e trasforma la confusione in comunione. L’orgoglio e l’egoismo dell’uomo creano sempre divisioni, innalzano muri d’indifferenza, di odio e di violenza. Lo Spirito Santo, al contrario, rende i cuori capaci di comprendere le lingue di tutti, perché ristabilisce il ponte dell’autentica comunicazione fra la Terra e il Cielo. Lo Spirito Santo è l’Amore.

 

Da “Tu coroni l’anno con la tua grazia” di Hans Urs Von Balthasar

Ora questo Spirito- in gesti e segni sensibili, ma come ciò che è invisibile, che non si può incatenare nella “carne” – viene nel giorno odierno riversato sul mondo. Come sulla croce il cuore del Figlio di Dio fu trapassato e ne sgorgarono sangue ed acqua,…, ma la lancia penetrò in realtà fino all’anima, fino all’”io”, fino al “nodo della Trinità”, così adesso fluisce in abbondanza, come da un vaso che perde acqua, lo Spirito di Dio nel mondo…Anche il rumore potente e le lingue di fuoco erano solo immagini per descrivere un evento, in maniera così elementare quale fino ad ora era stato solo l’evento della creazione, quando noi non c’eravamo, e l’evento della redenzione, tra presepe e croce, che noi non avevamo compreso. Adesso però avviene in maniera tale che noi possiamo capire.

 

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