Cuore immacolato di Maria (m)

Cuore immacolato di Maria (m)

Quando:
28 Giugno 2025 h. 3:15 – 4:15
2025-06-28T03:15:00+02:00
2025-06-28T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dalle Omelie di San Giovanni Paolo II

 

«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5, 8).

 

Queste parole ci introducono nel profondo della verità evangelica sull’uomo. Trovano Gesù coloro che lo cercano, come lo cercavano Maria e Giuseppe. Questo evento getta luce su quella grande tensione presente nella vita di ogni uomo, qual è la ricerca di Dio. Sì, l’uomo veramente cerca Dio; lo cerca con la sua mente, con il suo cuore e con tutto il suo essere. Dice sant’Agostino: «inquieto è il cuor nostro finché non riposa in Dio» (cfr Le Confessioni, I). Questa inquietudine è un’inquietudine creativa. L’uomo cerca Dio perché in Lui, solo in Lui, può trovare il proprio compimento, il compimento delle proprie aspirazioni alla verità, al bene e alla bellezza. «Tu non mi cercheresti se non mi avessi trovato già prima», scrive di Dio e dell’uomo Blaise Pascal (Pensieri, sez. VII, n. 555). Ciò significa che Dio stesso prende parte a questa ricerca, vuole che l’uomo lo cerchi e crea in lui le condizioni necessarie, affinché egli lo possa trovare. Del resto, Dio stesso si avvicina all’uomo, gli parla di sé, gli permette di conoscersi. La Sacra Scrittura è una grande lezione sul tema di questo ricercare e trovare Dio. Ci presenta numerose e magnifiche figure di coloro che cercano e che trovano Dio. Allo stesso tempo insegna come l’uomo dovrebbe avvicinarsi a Dio, quali condizioni dovrebbe soddisfare per incontrare questo Dio, per conoscerlo e per unirsi a Lui. Una di queste condizioni è la purezza del cuore. Di cosa si tratta? A questo punto tocchiamo l’essenza stessa dell’uomo il quale, in virtù della grazia della redenzione operata da Cristo, ha riacquistato l’armonia del cuore perduta nel paradiso a causa del peccato. Avere il cuore puro vuol dire essere un uomo nuovo, restituito alla vita in comunione con Dio e con tutto il creato dall’amore redentore di Cristo, riportato alla comunione che è il suo originario destino. La purezza del cuore è, prima di tutto, un dono di Dio. Cristo donandosi all’uomo nei sacramenti della Chiesa prende dimora nel suo cuore e lo illumina con lo «splendore della verità». Soltanto la verità che è Gesù Cristo è capace di illuminare la ragione, di purificare il cuore e di formare la libertà umana. Senza la comprensione e l’accettazione la fede si spegne. L’uomo perde la visione del senso delle cose e degli eventi, e il suo cuore cerca la soddisfazione là dove non la può trovare. Perciò la purezza del cuore è anzitutto la purezza della fede. La purezza del cuore, infatti, prepara alla visione di Dio faccia a faccia nelle dimensioni dell’eterna felicità. Accade così perché già nella vita temporale i puri di cuore sono capaci di scorgere in tutta la creazione ciò che è da Dio. Sono capaci, in un certo senso, di svelare il valore divino, la dimensione divina, la divina bellezza di tutto il creato. (…)

La purezza del cuore è, dunque, data come compito all’uomo. Egli deve costantemente assumersi la fatica di opporsi alle forze del male, a quelle che premono dall’esterno ed a quelle che agiscono dall’interno, che lo vogliono distogliere da Dio. E così nel cuore dell’uomo si combatte una lotta incessante per la verità e per la felicità. (…) Fissiamo lo sguardo sulla Vergine Immacolata di Nazaret, Madre del Bell’Amore, che accompagna gli uomini di tutti i tempi in particolare dei nostri tempi nella «peregrinazione di fede» verso la casa del Padre.

 

 

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