Dal Sermone per la festa della Cattedra di san Pietro di Aelredo di Rielvaux
La misericordia e il giudizio
Questa cattedra conferisce potere e chiede la “discretio”. Sono le chiavi del regno dei cieli che sono state date al Beato Pietro (Mt 16, 18) e in lui a tutti gli altri pastori. Perché queste chiavi rimangano unite insieme il pastore sperimentato deve attaccarle allo stesso modo in cui un saggio sovrintendente abituato a legare le chiavi del suo deposito perché non si perdano, a un legaccio di cuoio doppio, le cui estremità sono fissate ad un legno. Il doppio legaccio è simbolo della misericordia e del giudizio. Perché “la misericordia e il giudizio camminano davanti al tuo volto, o Signore” (Sl 88, 15 e 32 5) “Tutte le vie del Signore sono misericordia e verità” (Sl 24, 10) E ancora: “Canterò per te Signore, la misericordia e il giudizio” (Sl 100, 1). Nessuna delle due senza l’altra ma le due insieme. La verità senza misericordia è severità. La misericordia senza verità è dissolutezza. La giustizia senza la misericordia è troppo intensa, la misericordia senza giustizia è troppo debole. La giustizia senza misericordia non perdona (è spietata). La misericordia senza giustizia non punisce. Nessuna delle due dunque dev’essere senza l’altra; ma debbono essere unite così che la misericordia temperi il rigore della giustizia e la giustizia dia forma alla dolcezza della misericordia.
L’estremità di questo doppio legaccio dev’essere fissata ad un pezzo di legno, di questo legno dell’albero della vita che stava in mezzo al paradiso (Gn 2,9) del frutto del quale colui che mangia degnamente non muore (Cfr Gn 3,3; 1 Cor 11, 27; Gn 11, 26). A questo legno che è il Cristo, che è l’albero della vita, poiché proprio Lui è via, verità e vita (Gn 14,6) devono essere fissate le estremità del nostro legaccio, perché tutta la nostra vita sia innestata in Cristo, così che in tutti i nostri giudizi, dal principio alla fine imitiamo Cristo Giudice, pensiamo a Cristo che è presente e che giudica e valuta tutte le nostre azioni.
Così i Vescovi e gli altri pastori della chiesa devono riferire i loro atti a Cristo Signore di modo che sempre questi abbiano in Lui la loro origine e il loro compimento, tenendo presente allo spirito che dovranno rendergli conto di tutte le loro azioni e di tutti i loro giudizi.
Views: 6