Dalla lettera Apostolicae nostrae del Beato Pio IX (del 1 agosto 1854)
La forza della preghiera
Contemplando l’intero mondo cattolico con la sollecitudine e l’affetto della Nostra carità Apostolica, possiamo a malapena esprimere con le parole, Venerabili Fratelli, da quale intimo dolore siamo afflitti, quando vediamo lo stato cristiano e civile turbato, oppresso e tormentato da ogni parte, in modo compassionevole, da calamità gravissime di ogni sorta. Infatti sapete benissimo come i popoli cristiani siano afflitti e sconvolti o da cruentissime guerre, o da dissidi intestini; o da morbi pestiferi, o da violenti terremoti o da altri gravissimi mali. (…) Pertanto, in una situazione tanto rischiosa, ben sapendo che a Noi, per beneficio singolare di Dio misericordioso, con la preghiera è data facoltà di ottenere tutti i beni dei quali abbiamo bisogno e di allontanare i mali che temiamo, non abbiamo tralasciato di alzare i Nostri occhi al monte eccelso e santo, dal quale confidiamo giungerà per Noi ogni aiuto. Nell’umiltà del Nostro cuore, non smettiamo di pregare e supplicare, con sentite e fervide orazioni, Dio ricco di misericordia, affinché – portando via le guerre fino ai limiti della terra e rimuovendo tutti i dissidi – dia pace, concordia e tranquillità ai Principi cristiani ed ai loro popoli, e conceda soprattutto agli stessi Principi il virtuosissimo impegno di sempre meglio proteggere e propagare la fede e la dottrina cattolica, nelle quali propriamente consiste la felicità dei popoli; affinché allontani gli stessi Principi e le popolazioni da tutti i mali da cui sono afflitti e li rallegri con ogni autentica felicità; affinché elargisca agli erranti i doni della Sua grazia celeste, cosicché dalla via della perdizione tornino sui sentieri della verità e della giustizia e con sincero cuore si rivolgano a Dio stesso.
(…) In modo conforme alla vostra egregia devozione ed alla vostra saggezza spiegate agli stessi fedeli di quanta grande misericordia sia generoso Dio verso tutti coloro che lo invocano e quanto grande sia la forza delle preghiere, se ci rivolgiamo al Signore senza aver consentito alcun accesso al nemico della nostra salvezza. La preghiera infatti – per usare le parole di Crisostomo – è fonte e radice e madre di innumerevoli beni, la forza della preghiera vinse la furia del fuoco, trattenne il furore dei leoni, compose le guerre, spense le battaglie, quietò le tempeste, mise in fuga i demoni, aprì le porte del cielo, spezzò i vincoli della morte, scacciò le malattie, respinse i danni, consolidò le città scosse; la preghiera ha eliminato le piaghe inflitte dal cielo e le insidie degli uomini: in definitiva tutti i mali.
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