Dal terzo Sermone per l’Assunzione della beata Vergine Maria di Guerrico di Igny
Se però qualcuno volesse ricercare con maggior curiosità a chi si debba attribuire in modo particolare quella voce che dice: In tutte le cose ho cercato il riposo, sappia che è certamente la voce della Sapienza, è la voce della chiesa, è la voce di Maria, è la voce dell’anima di qualsiasi sapiente. La Sapienza in tutti gli uomini ha cercato il riposo, ma l’ha trovato solo negli umili. La chiesa ha cercato il riposo in tutte le genti del mondo, ma l’ha trovato nei soli credenti. Maria, come anche qualunque anima fedele, ha cercato il riposo in tutte le proprie azioni, ma oggi infine lo ha trovato, quando dopo la persecuzione di Erode e la fuga in Egitto, dopo tutte le insidie e le atrocità dell’empietà giudaica, dopo tutte le sue sofferenze per la sofferenza e la morte del Figlio, dopo che così tante e così taglienti spade hanno trapassato la sua anima, oggi infine le è stato concesso di dire: Volgiti, anima mia, nel tuo riposo, perché il Signore ti ha beneficato. Colui che mi ha creato ed è stato creato con la mia carne, ha riposato nella tenda del mio corpo, non mi potrà negare il riposo del suo cielo. Colui infatti che con abbondanza ricolma di grazia gli altri, come non ricambierà alla pari la Madre?
Va’ avanti, Maria, va’ avanti sicura nei beni di tuo Figlio, agisci con sicurezza come una Regina, come la Madre e la sposa del Re. Cercavi il riposo, ma ciò che ti è dovuto è ben più glorioso: il regno e il potere. Desidera avere un unico potere insieme con te, Colui che con te ha avuto in una sola carne e in un solo spirito un unico mistero di affetto e di unità, ovvero quando, fatto salvo l’onore della natura, raddoppiato il dono della grazia, la madre si è unita in matrimonio. Riposa dunque, o felice, tra le braccia dello Sposo. Ti ripeterà, se non mi sbaglio, tra abbracci e baci, quanto dolcemente ha riposato nella tenda del tuo corpo, e con quanta maggior dolcezza ha riposato nella stanza da letto del tuo cuore. O fratelli, Dio non è così ingiusto da dimenticarsi di una buona azione; è sempre viva in lui la memoria di un beneficio una volta ricevuto. Beato colui presso il quale Dio ha trovato riposo almeno una volta e nella cui tenda ha riposato anche una sola ora.
Ecco che ora anche la Sapienza grida nelle piazze: “In tutte le cose ho cercato il riposo; ho bussato, e non c’è stato chi mi abbia aperto; ho chiamato, e non c’è stato chi mi abbia risposto II Figlio dell’uomo divenuto, secondo il profeta, come un uomo che vaga e come un viandante che devia per una sosta, non ha dove posare il proprio capo, resta fuori con il capo pieno di rugiada e i riccioli cosparsi delle gocce della notte. Chi è tra noi colui che è così umano e ospitale da alzarsi, aprirgli la porta e introdurlo nella propria camera da letto; o senz’altro mostrargli un grande cenacolo imbandito, dove possa mangiare la nuova Pasqua con i discepoli? Questo vi dico, fratelli: se non troverà in noi il riposo che cerca, neanche noi troveremo in lui il riposo desiderato.
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