Dal Messaggio di s. Giovanni Paolo II all’Ordine del Carmelo (2001)
La contemplazione di Maria
Le varie generazioni del Carmelo, dalle origini fino ad oggi, nel loro itinerario verso la “santa montagna, Gesù Cristo nostro Signore”[1], hanno cercato di plasmare la propria vita sugli esempi di Maria. Per questo nel Carmelo, e in ogni anima mossa da tenero affetto verso la Vergine e Madre Santissima, fiorisce la contemplazione di Lei che, fin dal principio, seppe essere aperta all’ascolto della Parola di Dio e obbediente alla sua volontà. Maria, infatti, educata e plasmata dallo Spirito, fu capace di leggere nella fede la propria storia e, docile ai suggerimenti divini, “avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette, soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di Lui”[2].
La contemplazione della Vergine ce la presenta mentre, come Madre premurosa, vede crescere il suo Figlio a Nazaret, lo segue lungo le strade della Palestina, lo assiste alle nozze di Cana e, ai piedi della Croce, diventa la Madre associata alla sua offerta e donata a tutti gli uomini nella consegna che lo stesso Gesù fa di Lei al suo discepolo prediletto. Quale Madre della Chiesa, la Vergine Santa è unita ai discepoli “in continua preghiera” e, quale Donna nuova che anticipa in sé ciò che si realizzerà un giorno per tutti noi nella piena fruizione della vita trinitaria, è assunta in Cielo, da dove stende il manto di protezione della sua misericordia sui figli pellegrinanti verso il monte santo della gloria.
Un simile atteggiamento contemplativo della mente e del cuore porta ad ammirare l’esperienza di fede e di amore della Vergine, che già vive in sé quanto ogni fedele desidera e spera di realizzare nel mistero di Cristo e della Chiesa[3]. Per questo giustamente carmelitani e carmelitane hanno scelto Maria come propria Patrona e Madre spirituale ed hanno sempre dinanzi agli occhi del cuore Lei, la Vergine Purissima che guida tutti alla perfetta conoscenza ed imitazione di Cristo.
Fiorisce così un’intimità di rapporti spirituali che incrementano sempre più la comunione con Cristo e con Maria. Per i Membri della Famiglia carmelitana Maria, la Vergine Madre di Dio e degli uomini, non è solo un modello da imitare, ma anche una dolce presenza di Madre e Sorella in cui confidare. Giustamente santa Teresa di Gesù esortava: “Imitate Maria e considerate quale debba essere la grandezza di questa Signora e il beneficio di averla per Patrona”[4].
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[1] Messale Romano, 16 luglio
[2] Lumen gentium, 58
[3] cfr Sacrosanctum Concilium, 103; Lumen gentium, 53
[4] Castello interiore, III, 1,3
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