B.V. Maria (m)

B.V. Maria (m)

Quando:
31 Agosto 2019 h. 3:15 – 4:15
2019-08-31T03:15:00+02:00
2019-08-31T04:15:00+02:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dall’ Omelia sulla luce e sulla Vergine Maria di Thomas Merton

(…) L’uomo, fintanto che cerca solo il dominio dell’universo, non può che considerarsi, inevitabilmente, come un semplice frammento di quello. Invece il mistero della fede ci rivela che l’uomo è molto di più. L’uomo è qualcosa di più di un semplice ingranaggio nella macchina cosmica. In certo qual modo, ogni uomo è il fine dell’intera creazione materiale, che egli trascende per la sua natura spirituale e la sua vocazione di figlio di Dio. Ecco quello che voleva dire san Tommaso quando affermava che tutto il valore del mondo naturale era minore del valore di un solo grado di grazia nell’anima dell’uomo redento. Voleva sempre dire questa stessa cosa, quando dichiarava che l’anima razionale dell’uomo è il fine ultimo cui tendono tutte le nature inferiori.

Soltanto in Maria questa vocazione viene perfettamente realizzata. Ciò spiega perché la liturgia la identifica con la Sapienza creativa di Dio, come se lei fosse (se così si può dire) quello che Egli si proponeva prima di tutto il resto quando creava e dava forma alle montagne, alle stelle e agli oceani del mondo. «Quando egli pose i cieli, io ero presente. Quando collocò un cerchio sulla faccia dell’abisso e condensò i cieli, lassù; quando regolò le sorgenti sotterranee; quando fissò il confine al mare, perché le acque non oltrepassassero il limite; quando stabilizzò le fondamenta della terra, io ero presso di lui, quale architetto, ed ero felice giorno dopo giorno, godendo alla sua presenza in ogni tempo e ricreandomi sulla terra. E la mia delizia era con i figli dell’uomo.»

In Maria si realizza perfettamente l’intero piano creativo e redentivo di Dio, Ecco perché si dice che Maria è per noi luce della verità e modello di vita. Ecco perché la sua bellezza spirituale racchiude tutta la bellezza che vediamo a tratti nell’universo sotto una forma parziale e incompleta. In lei c’è tutta la bellezza del mondo, trasfigurata ed elevata ad un livello superiore alla nostra comprensione: eppure, poiché tale perfezione è stata raggiunta per mezzo della realizzazione dell’ubbidienza che esisteva potenzialmente nella sua natura (che è anche la nostra natura), c’è in noi una certa “connaturalità” che ci fa rispondere alla sua luminosità trascendente anche se ci resta oscura. Non possiamo fare a meno di vederla così come essa è: una creatura umana, come noi, la cui piccolezza è stata glorificata nella luce di Cristo e che è stata salvata dalla potenza delle tenebre e del male per la grazia della croce di Cristo.

Non ci rimane, dunque, che celebrare la sua bellezza immacolata e aprire i nostri cuori alla stessa luce di verità che l’ha santificata, alla stessa grazia che l’ha resa gradita all’Altissimo che è il suo – come il nostro – creatore e vuole vedere realizzato in noi il medesimo ineffabile mistero di luce. E non solo questo: Egli vuole vedere il mondo intero salvato e trasfigurato in quella luce a causa della nostra piena accettazione del suo dono, del suo amore e della sua grazia, e la nostra capacità di trasmettere la forza del suo amore a tutti gli uomini e alle altre creature con la nostra opera, la nostra preghiera e il nostro amore.

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