Dall’ Inno dell’Addolorata di Romano il Melode
Dialogo tra Gesù e Maria prima della passione
“Vedi, Figlio mio, io posso anche allontanare dai miei occhi le lacrime, ma il mio cuore si spezzerà ancora di più e i miei pensieri non tacciono. Non hai detto forse proprio tu, carne della mia carne: «Se io non soffro, Adamo non sarà risanato»? Eppure, anche senza aver sopportato alcuna sofferenza, sono già molti coloro che hai guarito (…) Hai risuscitato i morti, eppure non sei stato soggetto alla morte, né ti è toccato il sepolcro, Figlio mio e vita mia. Perché dunque ora dici: «Se non soffro, se non sottostò alla morte, Adamo non potrà essere risanato»? (…) Tutto ti obbedisce, perché di tutto tu sei il creatore. Perché dunque hai tanta fretta, Figlio mio? Non affrettarti verso questa mattanza, non desiderare coì tanto la morte, Figlio mio!”.
“Tu non capisci ciò che intendo dire, Maria. Apri dunque la tua mente, medita bene e intenderai la parola che ti rivolgo. Colui che ho nominato, l’infelice Adamo, non è infermo solo nel corpo, ma anche nell’anima; ciò accadde per la sua precisa volontà, in quanto non volle ascoltarmi e si trova ora in grave pericolo. Capisci? Non piangere, Madre, e dì piuttosto: «Abbi pietà per Adamo, abbi misericordia per Eva, Figlio mio e Dio mio». Infermo per la sua intemperanza e la sua avidità, Adamo è stato gettato nel più profondo degli inferi, ove geme e si dispera per la sua anima”.
All’udire queste parole, l’Agnella senza macchia rispose: “Figlio mio, non ti infastidire, se oso ancora parlare: ti dirò ciò che ho nel cuore, perché possa apprendere solo da te ciò che desidero. Se tu soffri e muori, tornerai poi da me? Se vai a guarire Adamo ed Eva, ti potrò rivedere? Ecco, io temo che, uscendo dal sepolcro, ti slancerai verso il cielo, e a me per rivederti, non resterà che da piangere e gridare: «Dov’è il Figlio mio e Dio mio»”.
Colui che conosce tutto prima ancora che accada rispose: “Coraggio, madre: sarai tu per prima a vedermi, quando uscirò dal sepolcro! Verrò a mostrarti da quali sofferenze avrò riscattato Adamo e quanta sarà stata la fatica che avrò patito per lui. Lascerò che i miei amici ne vedano le tracce sulle mie mani, e tu, o Madre, potrai allora contemplarmi, come un tempo, Eva piena di vita. Allora griderai piena di gioia: «Ha salvato i miei progenitori, Figlio mio e Dio mio!».
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