Dagli Scritti del Beato Oglerio
Gioia di possedere Cristo e Maria per l’eternità
Chiunque desidera venire al nostro Emmanuele, ossia al Verbo del Padre Altissimo, al «Verbo che si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi» (Gv 1, 14), con un vincolo di amore totale si stringa alla Vergine che ha generato. È lei la porta del cielo, la porta del paradiso; è la via che conduce alla vita; il retto sentiero che porta alla gloria eterna. Otterrà la a gioia suprema, che è Cristo, colui che si sarà infiammato d’amore verso la sua santissima Madre in tutto il suo essere, durante la sua vita felice e degno della perpetua felicità unicamente colui che non sarà rimasto estraneo all’amore di questo Figlio della Sempre vergine. Lo possederà insieme alla Madre, nella gioia e per l’eternità, colui che nell’esilio di questo deserto si unirà ardentemente ad essi con l’amore.
Quale felicissimo e beato possesso, superiore ad ogni immaginazione, è il possedere tale Madre insieme al Figlio! E una gloria superiore alla gloria stessa contemplare Cristo nell’abbondanza della sua gloria e la Vergine che lo ha generato in tutto lo splendore della sua bellezza.
È una grande gloria l’essere rivestito della stola della beata immortalità; l’essere aggregato alle schiere degli angeli; essere quasi come un angelo di Dio e godere in tutta sicurezza della soavità del paradiso. Ma di tutte queste cose, e di altre che la gloria del paradiso riserva, è superiore la visione gloriosa e la fruizione beata del Cristo e della Madre sua.
Ciò che supera ogni gloria, trascende ogni sublimità, sorpassa ogni dolcezza di felicità eterna, è vedere Cristo Signore nella gloria della paterna Maestà e, seduta presso di lui, la nostra Vergine e Madre sua; e ad essi il coro delle vergini inneggia con una soave melodia che scaturisce dalla dolcezza della loro anima. Tutte queste cose sono di una bellezza tale da oscurare lo splendore del sole.
Perciò, o sante vergini, per le quali «vivere è Cristo» (FU 1, 21) ed è anche la sua gloriosa Madre Maria, rivolgete loro preghiere in mio favore, affinché possa essere sempre trovato degno di lodare coloro che ogni anima deve sempre lodare.
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