Dagli scritti di P. Christian de Chergé
Vedete come si amano!
“Amo perché la mia vita è amore”. Questo vuol dire che l’amore che Dio mette nei nostri cuori ci consente di riconoscere i discepoli del Cristo, là dove sono, dappertutto, dall’amore che vivono, anche quelli che sono fuori dalla Chiesa. Come gli anziani e i bambini del ricovero di Gaza, cristiani e mussulmani insieme, malati mentali: sono come discepoli e sono solo amore. La loro dignità; spogliati di tutto ciò che non è eterno. Pane vivo. Rivestiti, incoscienti della loro anormalità. Come i bambini di Kfar Sama che pregavano stretti al cuore di Dio, senza più lacrime, senza più paure, senza più tristezza. Allora ci sarà una sera, ci sarà un mattino. Sera e mattino per sempre più una cosa sola. “Rivivrai per il tuo amore, amico mio, fratello, per la vita che la guerra non può ferire. Suoneremo il flauto insieme… suoneremo le melodie del cielo, i nostri corpi non avranno più importanza, perché sei mio fratello ed io sono tuo fratello, e l’amore ricreerà il mondo!”. “L’inferno è adesso” dice il bimbo terrorizzato dalle bombe. “Abouna dice che l’inferno è là dove non c’è amore. Siamo in inferno visto che tutto sta bruciando. E noi bruceremo!”. “No” urla la sua sorellina Joumna, “non è vero. Io amo tutti. Papà e mamma amano tutti. Vedi che non può essere l’inferno qui, visto che ci amiamo tutti!”. E quando tutto è stato distrutto, i genitori morti, i due bambini si sono rifugiati nella chiesa, contro l’altare. Il bimbo – Fadi – stringe la sorellina in lacrime: “Non avere paura, lo vedi che non può essere l’inferno, visto che ci amiamo!”. “Vedete come si amano!”.
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